“Mai mi sono perdonato nell’avere detto ‘no’ a una signora che aiutava mia mamma”: la confessione di Papa Francesco nella sua ultima intervista
Una domanda semplice, diretta, quasi brutale, rivolta a chi ha predicato per anni la misericordia e il perdono: “C’è qualcosa, nella tua vita, che non si perdona?”. A porla, l’attore Giovanni Scifoni. A rispondere, in quella che è risultata essere la sua ultima intervista video registrata prima della morte, Papa Francesco. Un dialogo intimo e toccante, andato in onda ieri sera, martedì 22 aprile, a “Le Iene” su Italia 1, che svela un lato inedito e profondamente umano del Pontefice scomparso. L’intervista era stata realizzata il 29 gennaio 2025, nell’ambito di un progetto della Penitenzieria Vaticana in preparazione alla Quaresima. Scifoni aveva incontrato persone con storie difficili alle spalle – ex killer di mafia, ex tossicodipendenti – ponendo a tutti la stessa domanda sul perdono (o il mancato perdono) verso sé stessi. Alla fine, la stessa domanda era stata rivolta anche al Papa, incontrato in una saletta attigua all’Aula Paolo VI in Vaticano.
La risposta di Bergoglio ha sorpreso per la sua concretezza e umanità. Non un peccato teologico, non un errore pastorale, ma un gesto di mancata accoglienza: “Mai mi sono perdonato nell’avere detto ‘no’, perché ero indaffarato, a una signora migrante, una signora siciliana, che aiutava mia mamma quando venne per salutarmi quando ero rettore nella facoltà”. Il Papa ha proseguito nel racconto: “C’era una signora, una signora siciliana, migrante, che aveva perso il marito nella guerra e che aiutava mia mamma, due, tre volte alla settimana. Quando io ero rettore nella facoltà mi hanno chiamato dalla portineria e mi hanno detto che quella signora era lì, per salutarmi. Io ho detto che non c’ero e questo è stato un dolore enorme. Sono passati anni e, già quando ero arcivescovo, il figlio e la figlia sono venuti a salutarmi e poi io l’ho fatta venire. È stata una gioia incontrare quella donna ma io mai mi sono perdonato nell’averle detto di no perché ero indaffarato, e tante altre cose. Quel ricordo torna sempre. Io porto la medaglia che quella signora mi ha dato dopo, prima di morire, la porto tutti i giorni con me e ricordo quello in cui io non mi sono mai perdonato quando mi sono negato nel riceverla”.
Una confessione personale che si intreccia, nell’intervista, con una riflessione più ampia sul perdono divino: “Dio è grande, perdona tutto e perdona sempre. Ha perdonato Giuda. Siamo noi a non voler essere perdonati”. E ancora: “Tutti si sentono figli di Dio. Dio mai si stanca di perdonare. Siamo noi a stancarci di chiedere perdono. Questa è la regola”.
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