Ma evitateci il giudizio dei moralisti da tastiera
Non bastavano gli algoritmi che ci geolocalizzano ogni piè sospinto, le pubblicità invasive che appena citiamo un prodotto ci recapitano sul cellulare imperdibili offerte dello stesso, telecamere che ci immortalano anche mentre sbadigliamo nei vicoli più dispersi e – ultimo ma non ultimo, anzi primo dei primi – il grande fratello fiscale. Che, se posti una foto in cui invece che bere un bicchiere di acqua naturale a temperatura ambiente ne azzardi uno con le bolle e una fetta di limone, stai oscenamente flexando patrimoni off-shore e quindi via con le ispezioni sulle tasse. Ecco, ci mancava solo la kiss cam con conseguente gogna mediatico-social. La storia ormai è arcinota: a un concerto dei Coldplay una coppia che si scambia effusioni viene ripresa dalle telecamere e proiettata sul gigantesco videowall. I due se ne accorgono e trasecolano: sono amanti. E qui ci sono due scuole di pensiero: se esci con la concubina devi nasconderti e prendere un aperitivo in fondo alla fossa delle Marianne o organizzare un rendez-vous nel deserto del Gobi, per evitare incontri con altri esseri della tua stessa specie che, in questi casi, divengono tutti pericolosi delatori. La seconda teoria, sempre afferente alla scuola del perfetto traditore, dice che più ti nascondi più sei beccato, quindi tanto vale andare in un luogo affollato, anzi affollatissimo.
Dunque, quale posto migliore per nascondersi che un concerto dei Coldplay? La risposta è su tutti i giornali del mondo.
Ma a noi non preme tanto e solo difendere i due fedifraghi e la loro barcollante strategia, quanto mettere alla berlina il peloso moralismo di chi, non avendo di meglio da fare, scappa dalla noia filosofeggiando sulle scappatelle altrui. E quindi dopo essere stati tutti ct della Nazionale, epidemiologi, meteorologi, economisti, adesso sono tutti traditori professionisti e allenati.
O, peggio ancora, moralizzatori.
In compenso i due sventurati, ribaltando il famoso adagio, hanno coniato una nuova categoria umana: i «cornificatori e mazziati». Hanno speso (almeno) 150 euro per vedere il loro gruppo preferito e sono finiti globalmente sputtanati. E poi ci lamentiamo se la gente preferisce Spotify ai live…
Le telecamere utilizziamole per beccare terroristi e ladri, l’occhiuta sorveglianza di mogli e fidanzate supera già ogni possibile tecnologia.
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