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“M5s truppe di complemento della propaganda putiniana

In Parlamento è già aria di vacanza, con la discussione generale sul decreto fiscale che conta appena 11 deputati. Va decisamente meglio sui social, dove i parlamentari postano che è una bellezza, compresi i commenti per l’annullamento del concerto del direttore d’orchestra russo Valery Gergiev, dopo le polemiche per la vicinanza a Vladimir Putin e i rischi di sabotaggio da parte delle associazioni ucraine. La decisione è della Direzione della Reggia di Caserta che il 27 luglio avrebbe ospitato il concerto. Scelta che incassa il “pieno e convinto sostegno” del ministro della Cultura, Alessandro Giuli, e di tutto l’arco parlamentare, o quasi. “L’arte si può contestare, si discute, si critica. Non si cancella”, hanno scritto i componenti M5s della commissione Cultura alla Camera, finendo per provocare il leader di Azione, Carlo Calenda, che chiede di “stigmatizzare” la posizione dei cinque stelle.

L’annullamento ha infatti messo d’accordo Fratelli d’Italia, col responsabile cultura del partito, Federico Mollicone: “Scongiurato un possibile assist alla propaganda bellicista di Putin”, perché Gergiev è “uno dei suoi più fedeli ‘influencer’ culturali”. E Partito Democratico: “Abbiamo spiegato, lottato, ci abbiamo creduto e abbiamo vinto!”, ha twittato la vicepresidente del parlamento europeo Pina Picierno. Così anche il segretario di +Europa Riccardo Magi, che ricorda: “Non si tratta affatto di impedire l’espressione artistica, piuttosto di contrastare chi come Gergiev mette le proprie esibizioni al servizio della peggiore propaganda putiniana e ai deliranti revisionismi storici alla base del progetto imperialista dell’invasione dell’Ucraina”. E tanti altri, compreso Calenda che ha commentato a caldo: “Bene! Una buona notizia”. Salvo poi tornare sull’argomento grazie al Movimento 5 stelle.

Il capogruppo M5s alla Camera Riccardo Ricciardi si è smarcato dalla soddisfazione bipartisan: “Un concerto sinfonico non è propaganda: è arte. Sentire, leggere tutti i giorni parole sulla necessità di riarmarsi, sulla difesa di Netanyahu, sul terrore di una guerra imminente, è propaganda. Il nostro Occidente vive la fase più buia da decenni e quello che è accaduto con l’annullamento del concerto di Gergiev è l’ennesimo devastante esempio”. Tanto è bastato perché qualcuno lo accostasse alla Lega, di Salvini ma soprattutto del suo vice Roberto Vannacci che ha difeso Gergiev e pure il governatore campano Vincenzo De Luca, contrario all’annullamento seppure con argomenti simili a quelli del M5s. Convergenze. Calenda si lascia ispirare: “Eccole le immancabili truppe di complemento della propaganda putiniana”, twitta riferendosi ai pentastellati. E poi: “Daje con il campo largo. Metteteci anche la Lega a questo punto”. E ancora, a margine della conferenza stampa alla Camera su Gergiev: “Il Movimento 5 Stelle tutti i giorni prende le posizioni che Putin vorrebbe l’Europa prendesse e non prendono mai le distanze da quello che la Russia fa. Bisogna trarre le conseguenze di questo, a partire da chi ci si vuole alleare. Noi non lo faremo”. E chiede di “stigmatizzare le affermazioni dei cinque stelle”.


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