Economia

lusso e tech in calo, Tim e Saipem resistono”

(Il Sole 24 Ore Radiocor) – I timori sulla tenuta della crescita Usa e quelli relativi alla frenata della Cina agitano le Borse europee che chiudono la terza seduta consecutiva sottotono, a testimonianza della volatilità dei mercati in questa fase. Le due vittime illustri sono stavolta il lusso, a causa del peso di Pechino nei fatturati delle maison, e il comparto tecnologico, che soffre per la fase incerta di Nvidia e le prospettive del settore chip.

In attesa dei dati chiave sulla disoccupazione americana, venerdì prossimo, gli investitori si stanno aggrappando a ogni singolo dato. Wall Street, dopo una partenza debole, è passata in positivo dopo il calo (peggiore delle attese) delle offerte di lavoro negli Usa, per poi tornare a chiudere debole: il Dow Jones è salito dello 0,09% a 40.974,58 punti, il Nasdaq ha perso lo 0,30% a 17.084,30 punti mentre lo S&P 500 ha ceduto lo 0,16% a 5.520,01 punti. Il Beige Book della Fed ha raccontato di una crescita economica Usa piatta o in rallentamento in maggior parte distretti. I mercati al momento sono, quindi, stretti tra l’ipotesi recessione e la possibilità – a ogni indicatore macro sotto le attese – che la Fed tagli i tassi più rapidamente del previsto (oggi è toccato alla Bank of Canada ridurre per la terza volta il costo del denaro di 25 punti).

In questo contesto, il FTSE MIB di Milano chiude con un passivo dello 0,54%. Terminano in rosso anche gli altri listini del Vecchio Continente.

Le Borse oggi, 4 settembre 2024

I dati sul lavoro Usa

Sul fronte macoeconomico, a luglio, il numero di offerte di lavoro è diminuito mensilmente a 7,7 milioni, dai 7,9 milioni di giugno, in calo di 1,1 milioni dall’anno precedente, secondo i dati comunicati dal dipartimento del Lavoro. Il dato si è dimostrato inferiore alle attese (8,1 milioni). Si tratta quindi di un altro segnale dell’ indebolimento del mercato del lavoro : ora, secondo il FedWatch Tool del Cme Group, le possibilità di un taglio dei tassi d’interesse di 50 punti base, a settembre, sono aumentate dal 38% al 47%. Il settore tech, che inizialmente perdeva oltre l’1%, ora guadagna lo 0,4%.

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Nvidia sull’ottovolante, lontana dai massimi

Vira al rialzo il titolo di Nvidia dopo un avvio in calo di oltre due punti percentuali. Il titolo risente della richiesta legalmente vincolante del dipartimento di Giustizia statunitense di fornire una serie di informazioni, nell’ambito di un’indagine antitrust sull’azienda, dopo le denunce dei concorrenti sul suo presunto abuso di posizione dominante sul mercato. Alla vigilia, il titolo era crollato del 9,5%, facendo cadere la capitalizzazione di mercato di Nvidia di 279 miliardi di dollari, una perdita record in un solo giorno per qualsiasi società. La scorsa settimana, poi, nonostante ricavi trimestrali record, gli analisti non erano rimasti soddisfatti né dei conti, né dell’outlook presentati da Nvidia, che aveva così perso, in settimana, il 7%. Dai massimi registrati il 18 giugno, Nvidia perdeva il 20,34% alla chiusura precedente (il 3 settembre). Dall’inizio dell’anno, comunque, guadagna il 118% grazie allo sviluppo dell’intelligenza artificiale.


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