Liguria

Lupo, dal Parlamento ok al declassamento. Lega esulta, ambientalisti critici: “Scelta priva di basi scientifiche”


Genova. E’ passato alla Camera dei deputati l’emendamento sul declassamento del lupo da specie “particolarmente protetta” a “protetta”. A presentarlo il deputato ligure in quota Lega Francesco Bruzzone da sempre fautore di questa opzione che deriva dalla proposta della Commissione Europea, approvata dal Comitato Permanente della Convenzione di Berna lo scorso dicembre.

“Più precisamente – ha spiegato il deputato ligure – in attesa che venga definitivamente modificata la direttiva ‘Habitat’ a livello europeo, la legge italiana prevede un automatico recepimento della decisione che verrà. Più semplicemente: non appena l’Europa avrà definito l’iter di declassamento, in Italia l’abbassamento del livello di protezione del lupo sarà subito applicabile. Esprimo quindi ampia soddisfazione perché quello di oggi alla Camera è stato il passo determinante affinché venga garantito, anche a livello nazionale, un declassamento il cui iter si sta ancora prolungando nei meandri europei. Il riconoscimento per legge italiana del declassamento del lupo consentirà l’attivazione di piani di controllo sui territori senza necessità di seguire complicatissime procedure di deroga che fino ad oggi non hanno trovato obbligazione”.

Esulta tutta la Lega ligure, da sempre partito vicino ai cacciatori, che da tempo lamentano una presunta pericolosità derivante dal ritorno del Canis lupus italicus sui monti liguri come oramai ufficialmente constatato in questi anni. Non si contano più, infatti, gli avvistamenti di piccoli branchi ed esemplari in dispersioni anche in zone urbane, mentre in questi mesi l’opinione pubblica si è divisa sulle eventuali contromisure da prendere.

“Questo passaggio rappresenta un importante passo in avanti per il Piano di contenimento della specie anche in Liguria – aggiunge il consigliere regionale leghista Armando Biasi – dove si è registrato un aumento del numero di esemplari presenti e dei conseguenti danni sul territorio. Come III commissione regionale su questo tema ci siamo già mossi per trovare idonee soluzioni. Grazie all’emendamento di Bruzzone, approvato oggi alla Camera, l’applicazione della direttiva UE modificata diventerà automatica e quindi accorciamo i tempi per risolvere un tema molto sentito anche nella nostra regione“.

“Bene l’ok arrivato in commissione all’emendamento della Lega con cui si potrà procedere all’immediata applicazione della modifica della direttiva Habitat- dichiara il deputato della Lega Francesco Bruzzone, primo firmatario dell’emendamento – La convenzione di Berna sulla conservazione della vita selvatica e dell’ambiente naturale ha subito cambiamenti nel corso del tempo, incluso il declassamento da ‘super protetto’ a ‘protetto’ del lupo. Declassamento che deve essere recepito proprio nella direttiva al vaglio della commissione europea. Grazie a questo emendamento, l’applicazione della direttiva modificata diventerà automatica con l’approvazione del ddl montagna voluto dal ministro Calderoli. Accorciamo i tempi e risolviamo un tema molto sentito dai territori. Avanti cosi”.

Ma che cosa cambia adesso? Al momento di fatto nulla, visto che si è in attesa del completamento dell’iter di declassamento a livello europeo. Una volta confermato, di fatto sarà lasciata mano libera ai singoli stati di provvedere a misure di eventuale contenimento della specie in caso di pericolosità, anche attraverso la caccia, purché sia garantito un buono stato di conservazione delle popolazioni di lupo presenti in Europa.

Fino ad oggi, la Convenzione di Berna e la normativa europea (Direttiva Habitat) avevano considerato il lupo come specie “Particolarmente protetta”, cosa che ne impediva gli abbattimenti, anche quelli selettivi. Gli esemplari potevano essere soppressi solamente in caso di sicurezza pubblica o per particolari e comprovate esigenze emergenziali, in mancanza di alternative non cruente.

Sul piede di guerra le associazione ambientaliste e animaliste che da mesi denunciano quello che considerano di fatto “un passo indietro” e un ritorno al passato: “Nonostante le evidenze scientifiche è stato deciso di portare avanti la proposta di declassamento sulla base di motivazioni politiche e personali della Presidente Ursula von der Leyenc – aveva scritto il Wwf in questi giorni – Il tutto attraverso un processo di consultazione pubblica che, come denunciato da ClientEarth al Mediatore Europeo, non risulta in linea con le linee guida dell’Ue. Un precedente preoccupante per la protezione della natura in Europa. Su questo tema bisognerebbe basarsi solo sui dati scientifici e non su valutazioni e opportunismi di carattere politico”.




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