Economia

L’uomo più ricco del mondo contro il più ricco d’India: tra Musk e Ambani è sfida per l’etere

Uno è l’uomo più ricco del mondo, Elon Musk. L’altro è l’uomo più ricco dell’India – e tredicesimo al mondo – Mukesh Ambani. E da qualche tempo hanno ingaggiato uno scontro aperto, fatto di sgambetti industriali e trollate social. La questione potrebbe apparire tecnica: frequenze di telecomunicazione. Non lo è per nulla perché da quelle bande di spettro, in India e non solo, passa il futuro delle connessioni Internet. Musk, si sa, lo porta dal cielo grazie alla sua formidabile costellazione di satelliti Starlink, servizio che ha annunciato di voler accendere anche nel Paese più popoloso al mondo. E il magnate indiano Ambani, che nel suo impero industrial-finanziario controlla anche la prima compagnia telefonica del Paese, Reliance Jio, che Internet lo porta da terra, sta provando in ogni modo a ostacolarlo. Da ultimo chiedendo che le frequenze che servono ai satelliti di Musk non vengano assegnate attraverso una procedura amministrativa, bensì messe all’asta, trafila molto più costosa e complessa.

Musk punta al mercato indiano

Il primo round lo ha vinto Musk: nonostante l’India sia un Paese che tende spesso a proteggere i suoi campioni nazionali, il governo ha rispedito la richiesta di Ambani al mittente. D’altra parte fino ad oggi in tutto il mondo – anche in Italia – le frequenze satellitari, a differenza per esempio di quelle per il 5G, sono state assegnate senza gara: un operatore fa richiesta e quando viene accettata paga la concessione secondo tariffe stabilite dalle autorità nazionali. La decisione è stata festeggiata da Musk con una trollata delle sue: “Chiamerò Ambani per chiedergli se non lo disturba che Starlink concorra per fornire servizi Internet al popolo indiano”, ha commentato sul social network X. La strada per Starlink nel Paese dal punto di vista regolatorio è aperta, e l’opportunità fa gola: l’India è piena di aree remote e periferie urbane dove la rete fissa non arriva, dunque possibile terreno di conquista per i servizi di Musk.

In Italia, Tim contro Starlink

La disputa potrebbe apparire lontana da noi: non lo è per nulla. La partita tra la Starlink di Musk, in rapida espansione, la futura costellazione Kuiper che l’altro magnate tech Bezos sta mettendo in orbita, e gli operatori tradizionali delle telecomunicazioni è destinata a farsi sempre più accesa. Anche perché le prestazioni del satellite potrebbero migliorare, diventando più simili a quelle delle connessioni terrestri, e i suoi operatori iniziare a fornire anche servizi che non richiedono antenne di ricezione ma planano direttamente sullo smartphone (l’ultimo iPhone permette l’invio di messaggi di emergenza via satellite appoggiandosi alla costellazione di Globalstar). Di questa sfida del resto si è vista proprio in Italia una prima avvisaglia, quando lo scorso aprile Starlink ha lamentato il fatto che Telecom non le fornisse i dati necessari per evitare interferenze, ostruzionismo esplicito e perfino dichiarato superato alla fine con la mediazione del ministero delle Imprese. Ma è solo l’inizio: più terra e cielo si affolleranno di operatori, più il controllo delle frequenze diventerà strategico


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