L’uomo che si è travestito per sembrare la madre morta: «Non l’ho fatto per la pensione, ma per averla vicina»
Non voleva i soldi della pensione, ma non riusciva a staccarsi dalla madre. Questo dice l’uomo che ha tenuto il cadavere della madre, Graziella Dall’Oglio, in casa e che si è travestito come lei per fare il rinnovo della carta d’identità. La storia dell’uomo di Borgo Virgilio, nel mantovano, ha fatto il giro del mondo, a qualcuno ricorda Psycho, altri scendono verso la commedia e parlano di Ms. Doubtfire.
«Il mio assistito vuole sottolineare come lo scopo del proprio agire non sia stato quello di trarre benefici patrimoniali dalle proprie condotte bensì quello di stare vicino alla mamma dalla quale non è mai riuscito a separarsi», riporta Francesco Ferrari il legale dell’uomo che per tre anni ha tenuto in casa il cadavere della donna perché l’amava troppo. Dice di provare profondo dolore, rammarico e vergogna per quello che è successo e di non avere responsabilità sulla sua morte.
Voleva evitare il distacco e per questo l’aveva tenuta in casa, mummificata. Solo quando si è presentato nei panni della madre all’ufficio anagrafe per il rinnovo della carta d’identità è stato scoperto. L’impiegata dell’ufficio anagrafe del Comune di Borgo Virgilio ha capito che c’era qualcosa di strano: «Troppo grosso il collo, troppo strane le rughe, la voce aveva qualche nota maschile…».
La procura di Mantova ha aperto un fascicolo per occultamento di cadavere, truffa ai danni dello Stato, sostituzione di persona e falso in atto pubblico. L’uomo ha detto di non avere complici e di essere pronto a restituire tutto quello che ha incassato indebitamente. Così si chiude la lettera riportata dal Corriere della Sera: «E, sorretto dalla fede, confida nell’umana comprensione chiedendo di accettare la decisione di ritirarsi nel silenzio».
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