L’unione delle diverse realtà sportive in una grande famiglia può rappresentare l’unica strada per il futuro di Chieti
In un momento nerissimo per il Chieti Basket 1974, Maurizio Formichetti, referente abruzzese Rcs e presidente della Magic Chieti Basket, è tornato a far sentire la sua voce. E’ un costruttire Formichetti, un uomo di sport che preferisce erigere ponti e non muri. E la sua visione del futuro dello sport teatino è chiara, netta ed inequivocabile.
“La Magic Chieti ha sempre dimostrato un’apertura verso sinergie con altre società del territorio teatino, ma è necessario evidenziare una realtà preoccupante: ad oggi non è stato convocato alcun tavolo di discussione dedicato alla programmazione di obiettivi condivisi. Questo aspetto evidenzia una mancanza di coordinamento e visione comune, elementi fondamentali per il progresso del basket locale”, le sue parole affidate ad una nota.
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“Ritengo essenziale coinvolgere chi, con impegno e dedizione, opera nel settore giovanile e gestisce strutture come il Piana Vincolato e la palestra dei Frati a Mater Domini. Il loro contributo è cruciale per avviare un processo di sviluppo e/o rinascita. La situazione attuale richiede un cambio di paradigma: dobbiamo abbandonare visioni limitative in favore di un approccio collaborativo. Solo in questo modo sarà possibile guardare al futuro con rinnovato ottimismo e avviare iniziative significative. Un concetto fondamentale in questa trasformazione è la creazione di una grande famiglia dello sport. La città di Chieti affronta sfide significative, incluse criticità economiche. L’unione delle diverse realtà sportive in una grande famiglia può rappresentare l’unica strada per affrontare il futuro con lungimiranza e coesione. Senza questo sforzo collettivo, rischiamo di rimanere bloccati in un circolo vizioso, dove ogni tentativo di progresso è ostacolato da dinamiche inefficaci.
E ancora: “La responsabilità di questo cambiamento è nostra. Uniamoci e scriviamo insieme una nuova pagina del basket teatino, frutto di un impegno collettivo e condiviso. È giunto il momento di agire, mettendo in campo la volontà di collaborare e creare una rete di supporto reciproco, fondamentale per costruire un futuro più prospero per il nostro sport e per la nostra comunità”
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