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L’unica scelta possibile – il Giornale

Fuori di retorica una guerra finisce solo quando c’è un vinto e un vincitore, l’unica alternativa è una situazione di stallo tale delle operazioni sul campo che a nessuno dei due contendenti convenga andare avanti. Bello o brutto che sia, ovviamente più brutto che bello, nella guerra dichiarata da Hamas contro Israele, le cose stanno proprio così: Israele quella guerra può vincerla e quindi continuerà fino al raggiungimento dell’obiettivo. Ovvio che l’Occidente tentenni di fronte all’orrore che una guerra suscita, ma non possiamo dimenticare che noi le nostre guerre contro le tirannie le abbiamo concluse, da vincitori, allo stesso modo e ne andiamo pure fieri. Per piegare la resistenza del Terzo Reich gli alleati non esitarono a radere al suolo città popolate di soli civili; per sconfiggere definitivamente il Giappone gli americani non si fecero problemi a sganciare due bombe atomiche su città inermi. Eppure oggi il mondo libero chiede a Israele di fermarsi ma vigliacco che dentro dallo stesso mondo non si alzi forte un coro per chiedere a ciò che resta di Hamas di arrendersi. Di fronte allo strapotere del nemico e alla sofferenza del loro popolo i generali sopravvissuti a Hitler e l’imperatore del Giappone alla fine gettarono la spugna e firmarono la resa incondizionata. Ecco cosa manca in questa brutta storia: la resa di Hamas, l’unica vera responsabile di ciò che sta succedendo ai palestinesi rinchiusi nella striscia di Gaza. Una firma, e tutto finirebbe all’istante: basta morti sotto le bombe, fine delle sofferenze per fame e malattie e poi via a un grande piano di assistenza e ricostruzione. Invece niente, Hamas usa il suo popolo come arma impropria sapendo che il mondo inorridisce di fronte a certe immagini, sperando che sia il mondo a fermare Israele non con i cannoni ma con qualcosa di più subdolo: il disprezzo, l’odio, l’isolamento della nazione e del popolo ebraico.

Ieri Netanyahu ha detto che lui a questo gioco non ci sta e che rilancia: Israele, costi quel che costi, occuperà l’intera striscia di Gaza per sconfiggere definitivamente il cancro di Hamas. Terribile, ma nulla di diverso da quello che fecero il presidente americano Truman in Giappone e Churchill in Europa.


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