Umbria

L’Umbria risponde all’appello del Papa. Proietti: ‘Terra di pace e giustizia’


«Fare nostra la cura dell’altro è questa la vera politica»: la presidente della Regione Umbria Stefania Proietti rilancia così, con parole nette, l’appello di Papa Francesco rivolto ai partecipanti al Giubileo dei Governanti e degli Amministratori pubblici. «Saremo terra di fraternità, giustizia, pace e speranza», ha dichiarato la presidente, sottolineando l’impegno dell’Umbria nel rendere concreta la visione di un’istituzione vicina agli ultimi e custode del bene comune. Nel suo intervento, Proietti ha evidenziato la piena sintonia tra il magistero sociale della Chiesa e la programmazione regionale, richiamando gli strumenti «concreti già attivati e quelli in via di potenziamento». Dalle risorse europee finalizzate alla coesione sociale, ai progetti contro la povertà educativa e abitativa, fino agli investimenti nell’economia civile e nella sanità di prossimità, la Regione Umbria si presenta come laboratorio di politiche orientate alla cura della persona. «È anche per questo – ha aggiunto – che abbiamo scelto con coraggio di istituire un assessorato dedicato non solo alla cooperazione internazionale, ma anche alla pace. Un passo che auspichiamo possa preludere a un futuro ministero alla Pace».

Percorso «Le parole del Papa – ha proseguito la presidente – risuonano come un percorso da seguire per tutti noi amministratori: essere custodi del bene comune, soprattutto per chi è fragile, silenzioso, invisibile». Un impegno, ha aggiunto, che trova ispirazione in figure come San Francesco e Aldo Capitini, radicate nella storia spirituale e civile dell’Umbria.

Infine, la presidente ha rilanciato anche l’appello al Governo per il riconoscimento dello Stato di Palestina, «già avviato dal Vaticano dieci anni fa e sostenuto dal Parlamento italiano lo scorso marzo», ribadendo la volontà della Regione di «accogliere i bisognosi provenienti da Gaza e di non smettere mai di lavorare per la speranza della pace, per la speranza oltre la guerra».

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