Sardegna

L’ultimo aedo della Sardegna si spegne a 97 anni: addio a Bernardo Zizi

Grave lutto nel mondo della poesia estemporanea sarda: all’età di 97 anni è venuto a mancare Bernardo Zizi, l’ultimo grande aedo dell’antica tradizione sarda

Il 2 agosto scorso è venuto a mancare a Macomer  all’età di 97 anni Bernardo Zizi, ultimo grande esponente dei poeti improvvisatori sardi, che lo videro indiscusso protagonista insieme al sennorese Antonio Pazzola (1929 – 2013) e al silanese Mario Masala (1935 – 2013) in tantissime piazze della Sardegna. Nato a  Onifai il 26 giugno del 1928 da famiglia di origine di Orune, Bernardo Zizi si può ritenere senza ombra di dubbio uno degli ultimi eredi di quell’antica grande tradizione della poesia estemporanea sarda. Iniziò gli studi elementari a Irgoli, per proseguirli a Nuoro durante il secondo conflitto mondiale, dove frequentò anche il locale Ginnasio. Interruppe gli studi a causa delle modeste condizioni familiari, ma coltivando allo stesso tempo la grande passione per la poesia estemporanea, passione che coinvolse il giovane Bernardo nell’ascoltare con interesse gli anziani del paese duranti i canti estemporanei nel corso delle feste popolari. La passione lo portò presto ad esibirsi, seppure timidamente in pubblico. La prima prova su palco la ebbe ad all’età di 17 anni, accanto ai poeti Piga e Fadda. La prima vera apparizione in pubblico la fece il 14 agosto del 1952 a Dorgali, in quella che Bernardo Zizi considerò sempre l’inizio della sua carriera sui palchi della Sardegna. Lo stesso anno iniziò la su attività lavorativa presso l’azienda della SITA, attività che purtroppo limitò la sua nascente attività poetica.

Il 1958 determinò una svolta decisiva per l’attività del poeta, che resosi indipendente e autonomo negli spostamenti, grazie all’acquisto di una vecchia Fiat 500/C, poté iniziare a percorrere la Sardegna in lungo e in largo, richiestissimo da comitati popolari e responsabili di feste religiose per allietare numerosissime sagre cittadine, accompagnandosi spesso  con grandi maestri che furono anche saggi consiglieri nella difficile arte della poesia improvvisata, come: Piras, Tucconi, Sassu e Sotgiu. Nella sua lunga vecchiaia l’anziano poeta ricordava con nostalgia tra i tanti momenti del passato. Ritornavano così alla sua mente gli anni gloriosi della tradizione poetica estemporanea sarda. Erano gli anni in cui allora si faceva a gara per invitare sos poetas – ricordava nostalgicamente Zizi -. Ricordava che il mondo da allora era cambiato: « Ora, salvo qualche zona dell’Ogliastra – aggiungeva Zizi – e qualche paese del Logudoro, la tradizione della poesia  estemporanea sta scomparendo, bisogna sperare nelle nuove generazioni». E sempre sperando nelle nuove generazioni, bisogna ricordare che Bernardo Zizi e altri suoi colleghi, avevano lanciato anni fa un’appassionato appello alla Regione Sarda, perché si salvaguardi questo inestimabile patrimonio di cultura storia e tradizione sarda che rischia di cadere nell’oblio.


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