Salute

L’ultima di Trump, Wsj: “Funzionari pubblici assunti per fedeltà”. I primi 100 giorni bocciati dal 55% degli americani

Dazi, deportazioni, tagli alla ricerca e alle università ribelli e licenziamenti dei “nemici”. L’amministrazione Trump prosegue nel suo repulisti e si sta muovendo per rafforzare il controllo sulle assunzioni e sui licenziamenti dei dipendenti federali, centralizzando nell’Ufficio di Gestione del Personale le decisioni in vista del ritiro di Elon Musk dal suo ruolo al Doge che intanto userebbe l’Intelligenza artificiale per spiare i “i dipendenti ostili”. Un operato che però mostra, nei sondaggi, di non essere gradito dai cittadini statunitensi che boccia l’azione di governo con il 55% dei delusi.

Secondo il Wall Street Journal, dimostrando in base a documenti che i funzionari di alto livello saranno valutati in base alla loro “fedele amministrazione della legge e delle politiche del presidente”, secondo due promemoria del direttore ad interim dell’ufficio del personale, Chuck Ezell. Le agenzie federali sono invitate ad adottare il nuovo piano entro l’inizio dell’anno fiscale 2026. Una sorta di minaccia in considerazioni dei tagli e dei licenziamenti che sono stati ordinati subito dopo l’insediamento e che hanno riguardato agenzie federali, Cdc, Fda e tante altre istituzioni. Basti ricordare che dopo avere abolito anche il ministero dell’Istruzione per portarlo sotto il controllo diretto della Casa Bianca, nelle settimane scorso il presidente Usa firmato un nuovo decreto esecutivo che revoca il diritto alla contrattazione collettiva per i dipendenti di almeno 18 agenzie federali, inclusi i dipartimenti della Difesa, Stato, Tesoro, Ambiente e Salute. E l’Ufficio per la gestione del personale federale, nel frattempo, che ha già ordinato la cessazione degli accordi sindacali in corso.

Non solo: in vista dei suoi primi 100 giorni alla Casa Bianca, previsti per martedì 29 aprile, secondo Reuters on line che cita funzionari ci sono molti “siluri sott’acqua”. Comunque in primo piano resterebbero gli accordi commerciali e i colloqui di pace. Come se non fosse bastato lo tsunami senza precedenti sulle borse di mezzo mondo con miliardi di euro e di dollari bruciati sui mercati con l’altalena degli annunci sui dazi e la pioggia di vendite sui titoli di Stato.

L’azione del tycoon non sembra però incontrare il favore degli americani. Per quattro americani su 10 Trump è stato un presidente “terribile” in questa prima parte del suo secondo mandato secondo un sondaggio si Associated Press and Norc Center for Public Affairs Research, secondo il quale 2 su 10 ritengono la sua performance nella media mentre 3 su 10 valutano che sta facendo un buon lavoro. Il sondaggio rivela anche che solo il 24% degli americani crede che Trump sua concentrato sulle giuste priorità. Non molto diversi i risultati di un altro sondaggio che vede il gradimento dell’inquilino della Casa Bianca in calo. Solo il 39% lo approva, il livello più basso nei primi 100 giorni di qualsiasi presidente secondo un sondaggio di Washington Post-Abc-Ipsos. Il 55% boccia il suo operato. Ai primi 100 giorni del suo primo mandato l’operato di Trump era approvato dal 43% degli americani, mentre per Joe Biden la quota era al 52%.


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