Luisa Todini dalla casa per 14 agli incontri con Arafat e Putin fino all’oasi per animali in Umbria
Dall’infanzia modesta nelle campagne di Todi, dove divideva la casa con altre 13 persone, fino alla politica internazionale, segnata dagli incontri con Putin, Arafat e Gheddafi. Luisa Todini, l’imprenditrice umbra che ha guidato anche Poste Italiane e ha seduto nel Consiglio di amministrazione della Rai, si è raccontata in una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera, con cui ha ripercorso le tappe principali della sua vita, dal successo dell’impresa di costruzioni fondata da papà Franco, che lei ha rilanciato e poi venduto a Salini, fino al ritorno alle origini in quelle stesse campagne in cui ha trascorso i primi anni di vita. Nel mezzo la formazione gesuita a Roma e la missione in India tra i lebbrosi, l’arresto del padre durante Tangentopoli e l’elezione da europarlamentare nelle fila di Forza Italia, oltre naturalmente al matrimonio poi naufragato con Luca Josi e la nascita della figlia Olimpia, ora 22enne. Una carriera imprenditoriale, manageriale e politica: fa sorridere oggi l’aneddoto su Silvio Berlusconi che durante un viaggio istituzionale in Albania le ha per scherzo tolto la sedia mentre le si stava accomodando, rischiando di farla cadere. Nel nastro di una vita riavvolto nell’intervista anche le difficoltà sia personali, come quelle legate ai disturbi alimentari comparsi in Svizzera dove il padre l’ha spedita da ragazza temendone il rapimento, che familiari generate dalla patologia della madre e dai rapporti turbolenti col fratello. Infine, il ritorno alle radici, quindi il rientro in Umbria, nella campagna di Todi, dove ha fondato un’oasi per animali esotici in difficoltà.
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