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Luciano Spalletti esonerato, finisce l’avventura da c.t della Nazionale di calcio: «Dispiaciuto, non avevo nessuna intenzione di mollare»

Lui sarebbe rimasto. Il campo e la federazione hanno deciso altrimenti. Finisce l’avventura di Luciano Spalletti come commissario tecnico della Nazionale italiana di calcio maschile. Il c.t è stato esonerato dal presidente federale Gabriele Gravina. Queste le parole di Spalletti in conferenza stampa a Coverciano: « Ieri sera siamo stati insieme un bel po’ e mi ha comunicato che sarò sollevato dall’incarico. Io non avrei mollato, ma esonero è».

«Con la Moldova (la partita è in programma lunedì 9 giugno a Reggio Emilia ndr) sarò in panchina, poi procederò con la risoluzione del contratto. Mi assumo le responsabilità che ho, la Figc mi ha dato tutto il supporto possibile. Sono deluso da me stesso» ha aggiunto il commissario tecnico. «Sono amareggiato per i risultati che ho portato, ho creato delle difficoltà a tutto i movimento. Ho avuto dei giocatori forti da cui non sono riuscito a tirare fuori il meglio. Mi auguro che già da domani possano dimostrare il loro valore, vincere e convincere dalla prossima partita sarebbe utile per il mio successore».

La panchina di Spalletti era apparsa appena a un filo anche un anno fa, dopo la disastrosa eliminazione all’Europeo in Germania. Allora il presidente della Federcalcio aveva ribadito la fiducia nell’allenatore e nel progetto. Ora non è più così. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la sconfitta per 3 a 0 subita venerdì a Oslo sul campo della Norvegia, che ha resto molto complicata la qualificazione al Mondiale del 2026: nella classifica del girone l’Italia è a 9 punti dalla Norvegia e 13 gol di differenza.

Prima di lasciare, commosso, la conferenza stampa, Spalletti ha detto: «Ero e sono convinto che andremo al Mondiale, i ragazzi sono sotto livello e di molto. Stare a rimuginare su ciò che è stato è tempo perso. Sul passato non si può mettere mano. Ora diventa fondamentale giocare una partita degna della maglia che portiamo. C’è una valutazione da fare su come siamo arrivati a queste partite, sicuramente col fiato lungo. Tanti giocatori erano logori dal finale di stagione, non ci siamo arrivati benissimo».

Era commissario tecnico della Nazionale dal settembre 2023, dopo l’addio di Roberto Mancini che ha scelto l’Arabia e ha fatto capire di essersene pentito. Il suo nome è fra i papabili successori insieme a quelli di Claudio Ranieri che ha allenato, salvandola da una stagione disastrosa, la Roma quest’anno, ma aveva chiaramente detto già lo scorso anno dopo l’addio al Cagliari che avrebbe volentieri allenato una nazionale, e Stefano Pioli, ora tecnico dell’Al Nassr, in Arabia Saudita, con una problematica rescissione del contratto.

Già in mattinata era apparsa chiara la volontà del presidente federale Gravina e il clima teso nel ritiro di Coverciano. «Contro una Nazionale come la Norvegia si può anche perdere ma in quel modo non lo accetto. Con un approccio diverso, con il fuoco dentro, ci sarebbe stato un altro epilogo. Poi ci sono elementi oggettivi: in ritiro si sono presentati ragazzi stremati. Certamente non siamo arrivati preparati alla sfida con una corazzata, formata da giocatori alti quasi due metri. Abbiamo anche perso 8-9 calciatori su cui avevamo lavorato con un progetto tecnico e sportivo». Su Spalletti aveva detto: «Se resterà al suo posto? Questo non posso dirlo». Chiaramente una decisione era già stata presa.


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