Società

Luca De Fusco nominato direttore del Teatro di Roma: la lettera di protesta degli artisti, da Matteo Garrone a Elio Germano

Grande polemica al Teatro di Roma. Dopo la nomina a direttore generale del regista Luca De Fusco, è scoppiato il caos. De Fusco, infatti, è stato nominato dal Consiglio della Fondazione senza che il presidente della Fondazione Francesco Siciliano fosse presente e senza la consigliera del Comune di Roma Natalia di Iorio. Le parole di Siciliano, che ha poi convocato una conferenza stampa d’urgenza: «La riunione del cda che ha nominato Luca De Fusco è invalida come recita lo statuto della Fondazione. Ritengo che sia invalida anche al di là degli aspetti giuridici, credo che questo modo di procedere rappresenti un colpo proprio alla natura di questo Teatro, al suo valore culturale, al rapporto che lo lega innanzitutto alla città». Più diretto l’assessore alla Cultura Miguel Gotor: «È evidente che è in corso un tentativo di occupazione da parte della destra di una fondamentale realtà del sistema culturale romano e italiano che denunciamo e a cui ci opporremo con tutte le nostre forze». Sulla polemica poi è intervenuto anche il sindaco Gualtieri: «Nel giorno in cui il presidente della Repubblica lancia un monito contro il pensiero unico nella cultura dalla destra arriva un inquietante segnale che deve suonare da allarme per quelli che hanno a cuore il pluralismo e il senso delle istituzioni».

E ora è nata una lettera di denuncia firmata da artisti tutta Italia e pubblicata integralmente da Repubblica. Tra i firmatari, Matteo Garrone, Lino Guanciale, Elio Germano e Vinicio Marchioni. «La lettera è stata pubblicata nell’urgenza degli eventi, sarà doveroso aggiornarla con tutti i nomi di una comunità romana e nazionale che si sta confrontando in questo momento e che, per esclusive ragioni di tempo, non ha potuto esserne firmataria», si legge nella nota. La denuncia: «Riteniamo che questo modo di procedere rappresenti un grave colpo al rapporto di lealtà e al rispetto istituzionale che legano il teatro della capitale alla città, alle sue artiste e ai suoi artisti, al pubblico tutto e a chi ogni giorno si impegna per mandare avanti il Teatro stesso». E ancora: «Come artiste e artisti auspicheremmo una nomina ampiamente condivisa di figura competente che possa guardare al bene del Teatro e allo sviluppo culturale della città di Roma in tutte le sue componenti. Una figura con una visione ampia ed inclusiva, che possa garantire solidità, pluralismo, una profonda conoscenza della macchina istituzionale, del contesto nazionale e internazionale e del diversificato e fecondo territorio romano.Aggiungiamo anche che nella terna selezionata dalla Commissione, che poteva arrivare fino a 5 nomi, non c’è alcuna parità di genere, né tantomeno figure giovani». Infine, la conclusione: «Ribadiamo il nostro appoggio al Comune di Roma nella ferma intenzione di controbattere, avendone l’assoluto dovere morale».


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