Luana Rigolli protagonista del terzo appuntamento della rassegna ‘Oltre la fotografia’ – isNews
Durante l’incontro l’artista presenterà il suo progetto fotografico ‘L’isola degli arrusi’, in dialogo con la professoressa Rosanna Fanzo
CAMPOBASSO. Venerdì 14 febbraio, alle ore 18, presso le sale del Circolo Sannitico di Campobasso, si terrà un incontro con la fotografa Luana Rigolli. L’evento è parte della prima edizione del progetto ‘Oltre la Fotografia’, organizzato dall’associazione Il Cavaliere di San Biase APS, in collaborazione con Molise Foto Incontri Fotografici, il Comune di Campobasso e Paideia, la rassegna di Memoria storica e Cittadinanza democratica promossa dell’assessorato comunale alla Cultura.
Durante l’incontro, Luana Rigolli presenterà il suo progetto fotografico ‘L’isola degli arrusi’, in dialogo con la prof.ssa Rosanna Fanzo.
Il progetto esplora una triste pagina della storia italiana: durante il regime fascista, centinaia di uomini furono arrestati e mandati al confino sull’isola di San Domino, alle Tremiti, con l’unica colpa di essere omosessuali. Tra le province italiane, Catania si distinse per il numero di arresti: 45 uomini furono accusati di ‘pederastia passiva’, un reato contro il buon costume e l’integrità della razza.
La Rigolli, ispirata da un libro trovato nel 2019, ha deciso di raccontare questa storia attraverso la fotografia.
“A febbraio 2019 sono entrata in una libreria alla ricerca di libri che potessero darmi alcune idee per nuovi progetti. Ho trovato un libricino che si intitolava ‘La città e l’isola’, che parlava degli omosessuali di Catania durante il fascismo. In quel preciso momento ho capito che volevo raccontare questa storia con la fotografia”, spiega l’artista.
Attraverso un attento lavoro di ricerca presso l’Archivio Centrale dello Stato a Roma, l’autrice ha ricostruito fotograficamente i luoghi della loro amata Catania da cui furono strappati e ciò che i loro occhi vedevano dalla terra di San Domino, utilizzando schede biografiche, documenti, lettere e referti medici.
“Mi piace lavorare sui luoghi remoti o sulle isole, specialmente fuori stagione: sono dei piccoli mondi in cui è ancora possibile trovare qualche storia da raccontare, anche nella semplicità più assoluta – dice Luana Rigolli -. Mi piace il concetto di isola perché è un luogo ben definito nel mappamondo. Quando mi immagino su un’isola, immagino esattamente quel puntino dello spazio che andrò ad ‘abitare’ per quel determinato tempo in cui sarò lì”.
“È una storia poco conosciuta – spiega Antonella Struzzolino – presidente dell’associazione ‘Il Cavaliere di San Biase’ -, nonostante tocchi luoghi vicini a noi. Le vittime, una volta riacquistata la libertà, per senso di pudore e per non esporre i familiari ad ulteriori umiliazioni, decisero di non parlarne. Dalle lettere accorate che scrivevano dall’isola, in cui chiedevano la loro scarcerazione, si evince il grande senso di ingiustizia. L’omosessualità era il prezzo che dovevano pagare! Credo che il lavoro di Luana Rigolli, in questo contesto storico, acquisti una valenza fondamentale. Anche se probabilmente non si corre il rischio che tali ingiustizie si possano ripetere, bisogna fronteggiare e sensibilizzare attraverso l’arte un pensiero strisciante e subdolo che aleggia su tutti noi”.
Source link