Trentino Alto Adige/Suedtirol

Lotta alle leucemie: «Trattiamo patologie un tempo incurabili» – Cronaca



BOLZANO. L’Ematologia dell’ospedale – reparto di eccellenza diretta dal primario Atto Billio (nel riquadro nella foto) – è l’unico centro in regione a trattare alcuni tipi di leucemie e l’unico a eseguire il trapianto di midollo osseo allogenico. Irene Cavattoni responsabile del programma per il trapianto di midollo osseo nei giorni scorsi ha parlato all’Upad dei passi in avanti fatti dalla medicina nel corso de “I giovedì della salute”, iniziativa coordinata da Fausto Chilovi, già primario di Gastroenterologia e responsabile medico dell’associazione.

Dottoressa, quali sono le principali patologie trattate in reparto?
Ci occupiamo essenzialmente di due gruppi di patologie. Le patologie neoplastiche, cioè i tumori del sangue e le patologie non tumorali. Le prime riguardano la maggior parte della nostra attività, e comprendono leucemie acute e croniche, mielodisplasie, linfomi, mielomi, malattie mieloproliferative e linfoproliferative croniche. Per queste patologie effettuiamo sia la diagnosi, avvalendoci di metodiche diagnostiche all’avanguardia, che il trattamento, che può comprendere chemioterapia, immunoterapia e/o trapianto di midollo autologo (cioè effettuato con il proprio midollo) o allogenico (utilizzando il midollo di un donatore compatibile). Il nostro reparto è punto di riferimento provinciale per tutte le malattie ematologiche, e regionale per la diagnostica di leucemie acute e per il trattamento trapiantologico. E siamo – come detto – l’unico centro in regione a trattare alcuni tipi di leucemie e l’unico a eseguire il trapianto di midollo osseo allogenico. In sintesi si tratta una procedura che sostituisce il midollo osseo malato di un paziente con cellule staminali sane prelevate da un donatore compatibile, sia esso un familiare o un volontario esterno. Per quanto riguarda le patologie non tumorali, queste comprendono le anemie congenite e acquisite, come l’anemia aplastica, e le patologie della coagulazione. Anche in questo caso siamo il riferimento provinciale per la diagnosi e il trattamento.

Quali le innovazioni degli ultimi anni che hanno cambiato la vita dei pazienti?
Le novità in ambito diagnostico e terapeutico degli ultimi anni sono tante e fondamentali, e hanno cambiato profondamente le prospettive di cura di patologie giudicate un tempo incurabili. Per fare solo qualche esempio, per la diagnostica delle leucemie acute ci avvaliamo adesso di una metodica chiamata NGS (next generation sequencing) che permette una caratterizzazione approfondita della malattia, con conseguente possibilità di offrire al paziente terapie personalizzate, a vantaggio di una migliore possibilità di successo. Inoltre adesso sono disponibili farmaci immunoterapici, chiamati anticorpi bispecifici , per la cura di mielomi e linfomi, indicati quando il trattamento convenzionale con chemioterapia non funziona. Da ultimo, quella che probabilmente è una delle armi terapeutiche più importanti e rivoluzionarie degli ultimi anni, ossia le CAR-T. Per poterle somministrare è indispensabile che il nostro Centro trapianti acquisisca un accreditamento di eccellenza, per il quale abbiamo lavorato molto. Attesa a breve anche questa certificazione, così da poter offrire questa terapia innovativa a tutti i pazienti della regione.

Quali sviluppi tecnologici e farmacologici ritiene possano migliorare le terapie?

Il futuro prossimo vedrà l’ ulteriore graduale riduzione dell’approccio chemioterapico in favore di terapie sempre più mirate che sfruttano la vulnerabilità delle cellule neoplastiche riducendo al minimo i danni sui tessuti sani. In ambito trapiantologico sono disponibili nuovi farmaci per la gestione delle complicanze in modo da rendere il trapianto allogenico più accessibile e meglio tollerato.

C’è spazio per la prevenzione?

In Ematologia purtroppo la prevenzione non ha molto spazio, dato che si tratta perlopiù di malattie tumorali per le quali quasi mai si riesce ad identificare una causa scatenante o predisponente. I fattori di rischio adesso molto ridotti o eliminati sono radiazioni, pesticidi, esposizione a sostanze tossiche, per fare alcuni esempi. Valgono anche per le malattie ematologiche le raccomandazioni generali per la prevenzione dei tumori, in particolare aiuta condurre una vita sana, con esercizio fisico regolare, alimentazione corretta e adeguata, evitare l’esposizione a sostanze tossiche come fumo, alcol, droghe. Inoltre è importante prestare attenzione a sintomi quali un’eccessiva stanchezza, perdita di peso, sudorazione notturna abbondante, infezioni molto frequenti.

Com’è strutturato il reparto?

Abbiamo la degenza con 11 posti letto e il Centro trapianti di midollo, con 4 posti letto. Inoltre abbiamo un day hospital con 5 stanze (con 11 postazioni per i pazienti) e 6 ambulatori in grado di accogliere una media di circa 60 pazienti al giorno. Attivo un ambulatorio per le prime visite ematologiche, disponibile tutte le mattine e un pomeriggio alla settimana, in grado di accettare dai 24 ai 30 pazienti alla settimana. Il Centro trapianti midollo, nato ufficialmente nel 1999 sotto la guida dell’ex primario Paolo Coser, pioniere dell’Ematologia nella nostra Provincia, dal 2023 è diventato Centro trapianto midollo osseo metropolitano Bolzano-Trento, comprendendo quindi anche l’Ematologia di Trento che svolge l’attività di trapianto autologo.

Strutture ambientali, spazi e attrezzature sono ottimali?

Il reparto è stato costruito negli anni ’80, quando l’attività ematologica era molto più contenuta e l’attività trapiantologica era agli inizi. All’epoca il reparto era all’avanguardia. Adesso però è insufficiente sia logisticamente che strutturalmente per la complessità delle cure fornite e per la gestione di una numerica di pazienti molto elevata, considerando che per molte patologie o terapie siamo l’unico riferimento in regione. Non siamo solo noi a dirlo, ma anche il Centro Nazionale Trapianti, che fa capo al Ministero della Salute, che regolarmente, secondo la normativa nazionale, conduce nel nostro centro rigorose visite ispettive per controllare che tutta la nostra attività sia fatta a regola d’arte. La ristrutturazione dell’ospedale in corso, prevederà a fine 2029 il trasferimento in un reparto finalmente più grande e ben strutturato.




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