Marche

l’Ordine degli psicologi delle Marche ricorre contro l’annullamento della radiazione di Manuela Bargnesi


Aveva preso le difese di Giovanni Padovani con tre video pubblicati su TikTok. Il Consiglio dell’Ordine degli Psicologi delle Marche, guidato dal professor Giuseppe Lavenia, si prepara a ricorrere in appello contro la sentenza con cui il Tribunale civile di Ancona ha annullato il provvedimento di radiazione della dottoressa Manuela Bargnesi, disponendone il reintegro. La sentenza dei giudici civili è motivata da un vizio procedurale: l’Ordine avrebbe dovuto sospendere il procedimento disciplinare a carico della professionista, autrice di tre video su TikTok nei quali aveva preso le difese di Giovanni Padovani, l’ex calciatore senigalliese condannato all’ergastolo per il femminicidio della sua ex compagna, Alessandra Matteuzzi, in attesa della definizione di quello penale, avviato su denuncia della sorella della vittima. Opm ritiene la decisione non condivisibile e si appresta a impugnarla, riaffermando la piena legittimità della radiazione. 

«Non sono entrati nel merito»

 

I giudici non sono entrati nel merito delle ragioni che avevano portato, lo scorso dicembre, il Consiglio di OPM ad escludere dall’albo la psicologa, autrice di tre video pubblicati su TikTok nei quali aveva preso le difese di Giovanni Padovani, l’ex calciatore senigalliese condannato all’ergastolo per il femminicidio della sua ex compagna, Alessandra Matteuzzi. 

«Radiazione legittima»


Il Consiglio dell’Ordine ha eseguito quanto disposto dalla sentenza, ma ritiene la decisione non condivisibile e si appresta a impugnarla in appello, riaffermando la piena legittimità della radiazione, sanzione applicata in seguito a gravissime violazioni del Codice deontologico.

L’etica e la responsabilità


«Il comportamento della professionista ha compromesso l’immagine e il decoro dell’intera categoria – afferma il professor Giuseppe Lavenia, presidente dell’Ordine degli Psicologi delle Marche -.

Siamo di fronte a un atto che non può essere considerato una semplice opinione personale. Davanti alla morte di una donna uccisa con ferocia, il rispetto per il dolore, per la vittima e per la comunità deve prevalere. Il nostro dovere è tutelare l’utenza e la dignità della professione. Presentare appello è un atto dovuto, nel rispetto delle persone che si affidano a noi e della categoria che rappresento» Il Consiglio dell’Opm ribadisce, dunque, la centralità dell’etica e della responsabilità nel lavoro dello psicologo, soprattutto quando si comunica in spazi pubblici e digitali. Il Codice deontologico non è un’opinione, ma un pilastro imprescindibile per chi sceglie di esercitare questa professione.




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