Umbria

l’operazione verità di Guaitini (Radicali)


Post dopo post dopo post. Michele Guatini, segretario dei Radicali di Perugia, porta avanti sui social una sua “operazione verità” sulla manovra fiscale della giunta di Stefania Proietti, sul rischio commissariamento della sanità dell’Umbria e sulle addizionali regionali. 

Prima corregge le aliquote. Perché alle addizionali regionali dell’Irpef va aggiunta quella base, statale. “Sappiate che i reali aumenti non sono quelli citati ma saranno più alti – scrive Guaitini riferendosi ai comunicati e alle note della giunta Proietti – . Lo scaglione 15-28 mila passa dall’1,62% al 3,18%, lo scaglione 28-50 mila passa dall’1,67% al 3,28% e sopra i 50 mila passa dall’1,83% al 3,33%. Non dicono che gli aumenti scritti nella nota stampa non tengono conto dell’aliquota base dell’1,23% che va quindi sommata, perché siccome è una quota che resta nelle casse statali e non viene trasferita alle regioni, per loro è come se non ci fosse. Ma per i cittadini sì”. 

Poi è la volta della delibera. “Leggendo la delibera di giunta che propone l’aumento dell’addizionale irpef quasi ai massimi italiani, tra le motivazioni nessun rischio commissariamento ma l’esigenza di dover finanziare le politiche che questa giunta vuole portare avanti. Scelta politica legittima ma andrebbe spiegata per quella che è”, spiega il segretario dei Radicali. 

E, alla fine, c’è anche il commissariamento. E pure le aliquote. “Insomma – argomenta Guatini in un nuovo post – ci hanno raccontato che senza varare in fretta e furia questa proposta di legge di un aumento quasi doppio delle aliquote dell’addizionale irpef e dello 0,50 irap saremmo andati incontro al commissariamento della sanità entro maggio con automatico innalzamento delle addizionali irpef ai livelli massimi. In realtà la legge prevede che in caso di commissariamento l’addizionale irpef aumenta automaticamente dello 0,30% (cioè molto meno di quanto proposto dalla giunta) e dello 0,15% l’irap (cioè molto meno dello 0,50 proposto dalla giunta). E infatti la Calabria che è stata commissariata ha visto la sua addizionale regionale irpef passare dall’1,73% (uguale per tutti gli scaglioni) a 2,03%. E lì per ora si è fermata”. Non è finita. “Non solo – aggiunge il segretario – , in caso di disavanzo della sanità, viene prima stilato in accordo col governo un piano triennale di rientro e solo nel caso in cui non porti frutti si arriva al provvedimento di commissariamento, altro che automatismi a maggio. Piano di rientro a cui l’Umbria non è mai stata sottoposta. La Puglia per dire è stata sottoposta a un piano di rientro nel 2010 e ancora non ne è uscita ma non è stata mai commissariata”. Conclusione di Guaitini: “Ripeto quanto già detto: se si sceglie di aumentare le tasse per finanziare politiche regionali di spesa per migliorare la vita dei cittadini e i servizi loro offerti, va benissimo, ma bisognerebbe spiegarlo per bene, senza sparare balle e senza trovare la scusa di un commissariamento che a oggi non è ipotesi in campo”.


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