L’opera buffa di Rossini da vedere sotto le stelle a Cosenza
Il Barbiere di Siviglia, l’opera buffa di Rossini, andrà in scena il 17 luglio sotto le stelle a Cosenza. Il viaggio dietro le quinte con Silia Valente
A Cosenza la lirica in estate abbandona le tavole del teatro di tradizione per riversarsi in piazza e avvicinarsi di più al pubblico.
Nell’Arena Rendano, situata in Piazza XV Marzo nel centro storico, giovedì 17 luglio andrà in scena il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini, per la regia di Luigi Travaglio, che curerà anche scene e luci dello spettacolo. La produzione è de L’Altro Teatro e dell’Orchestra Sinfonica Brutia, con la direzione artistica di Luigi Travaglio e la produzione esecutiva di Gianluigi Fabiano.
In queste ore cantanti, orchestra e maestranze sono all’opera per gli ultimi dettagli. Si prova e si sistemano costumi e scene. Il cast è di grande prestigio, con interpreti di fama internazionale che saranno accompagnati dall’Orchestra Sinfonica Brutia diretta dal maestro Nicola Marasco, e il Coro Lirico “F. Cilea” diretto dal maestro Bruno Tirotta. In scena: il baritono Domenico Colaianni sarà Don Bartolo: protagonista di una straordinaria carriera che lo ha portato a cantare nei più prestigiosi teatri italiani (San Carlo di Napoli, Teatro Alla Scala di Milano, Teatro dell’Opera di Roma), e all’estero (Praga, Budapest, Opera di Montecarlo, Giappone, Australia).
Accanto a lui, il baritono Pedro Carrillo vestirà i panni di Figaro, il mezzosoprano Marta Pluda interpreterà Rosina, il tenore Víctor Jiménez Moral darà voce al Conte d’Almaviva, il basso Arturo Espinosa nel ruolo di Don Basilio e Fiorello interpretato da Francesco Laino. Nel cast anche il soprano cosentino Silia Valente nel ruolo di Berta.
DIETRO LE QUINTE DEL BARBIERE DI SIVIGLIA
Proprio Silia Valente che ha studiano al Conservatorio Giacomantonio ci accompagna nel dietro le quinte, prima della prima dell’opera buffa di Rossini. «Il cast è molto affiatato, – dice entusiasta mentre racconta l’atmosfera che si respira durante le prove per la messa in scena dell’opera – dal punto di vista musicale e teatrale è tutto molto stimolante. Abbiamo trovato una bella intesa anche col regista e col direttore d’orchestra». Un modo per continuare a imparare «è un cast internazionale quindi ci scambiamo diverse visioni, come quella di come affrontare a livello interpretativo i personaggi e lo spartito. È un’esperienza entusiasmante da questo punto di vista». E l’aria che si respira sul palco è «proprio come avrebbe voluto Rossini: perché c’è divertimento e c’è un’intesa intellettuale ma anche giocosa».
L’emozione di Silia Valente è amplificata anche dal fatto che si esibisce nella città natale. «Ho studiato al conservatorio di Cosenza, mi sono iscritta a 16 anni. Il conservatorio per me ha rappresentato l’inizio di un professionismo che poi si è sviluppato nel tempo, ecco, ha rappresentato un momento molto importante nella mia vita. Le prime esperienze, la gavetta, sempre a Cosenza. Poi sono andata a perfezionarmi a Milano con Fiorenza Cedolins (che è un soprano internazionale). Dopo sono stata ammessa all’Accademia Verdiana di Parma, dove ho fatto anche varie masterclass, concerti ed esperienze di vario tipo. Negli ultimi anni ho debuttato in vari ruoli. Nel mio percorso ho conosciuto vari artisti e ho già lavorato anche con Domenico Colaianni, che interpreta Bartolo, lo stimo molto e conoscevo già il nostro regista Luigi Travaglio. Sono felice di averli ritrovati e di condividere questa nuova esperienza con loro».
UN’OPERA BUFFA DI ROSSINI A COSENZA
Le prove si protraggono fino al tramonto, è una bella sensazione, gli accordi che si sposano con la luce dell’imbrunire e l’emozione per il debutto si fa più forte. «Vedere la piazza in questo momento – dice il soprano – è veramente suggestivo, e quasi mi commuovo nel pensare che sto per cantare in un posto del cuore, in un posto che mi ha formata, che mi ha dato tante emozioni proprio quando nella mia carriera di artista tutto doveva ancora avvenire. Quando ero ancora nei banchi di scuola. Ed è bello perché mi guardo intorno e incrocio lo sguardo di tanti amici del Conservatorio che ho ritrovato nell’orchestra».
Giovedì sera il pubblico si delizierà con il Barbiere, un’opera buffa in due atti, vivace, brillante e dall’immutabile fascino, tratta dalla commedia omonima di Beaumarchais.
«Venitevi a divertire, venite a scoprire quest’opera così allegra, adatta anche alle serate estive, divertente un modo per scoprire questo tipo di opera che non è tragedia. Sarà una serata gioiosa di musica meravigliosa. Venite a riscoprire l’amore e la passione per l’opera». È l’invito di Silia Valente prima di immergersi nelle ultime prove, mentre Figaro si fa «Largo al factotum della città. Largo! La la la la la la la LA!».
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