Scienza e tecnologia

Logitech Astro A20 X recensione: cuffie wireless multipiattaforma con PlaySync



Logitech espande la sua linea Astro con un nuovo modello wireless pensato per chi gioca su più piattaforme. Le Astro A20 X nascono per eliminare i limiti tra console e PC, grazie alla tecnologia PlaySync, che permette di passare da un sistema all’altro con un semplice tocco. A completare il quadro ci sono driver PRO-G da 40 mm, audio a 24 bit, microfono a 48 kHz e connettività LIGHTSPEED a bassa latenza, oltre al Bluetooth per l’uso mobile.

Il design richiama la tradizione del marchio Astro, con linee robuste ma leggere e un tocco più moderno grazie all’illuminazione RGB LIGHTSYNC. La promessa è quella di un headset capace di gestire l’intera postazione di gioco – PS5, Xbox, Switch e PC – senza mai scollegare nulla, offrendo un suono pulito, una voce chiara e un’autonomia superiore alla media. Tutto molto bello sulla carta, ma come si comportano all’atto pratico? Scopriamolo insieme!

Unboxing Logitech G Astro A20 X

All’interno della confezione troviamo, oltre alle cuffie, una scatolina con il ricevitore, due cavi USB-A – USB-C per collegare due periferiche al ricevitore, il microfono e la manualistica.

Design e comfort

Le Logitech G Astro A20 X puntano su una struttura leggera e sorprendentemente comoda. L’archetto in tessuto è flessibile e non stringe, anche dopo sessioni di gioco molto lunghe. Ha un sistema di sgancio fisico già visto su altri modelli, quasi come se fosse una fascia per capelli.

I padiglioni in tessuto traspirante evitano il surriscaldamento e offrono un isolamento acustico passivo superiore alle aspettative: su PC, con il volume di sistema impostato al 30%, l’audio resta già potente e il rumore esterno quasi sparisce.

Con meno di 300 grammi, sono tra le cuffie da gaming di fascia alta più leggere e bilanciate oggi sul mercato. L’uso prolungato non affatica, e il comfort rimane costante anche dopo ore di utilizzo. La costruzione in plastica può dare una prima impressione di leggerezza “cheap”, ma in realtà tutto è ben progettato: la flessibilità è funzionale e la resistenza non sembra sacrificata.

Interessante anche l’uso fuori dal contesto gaming. Grazie al Bluetooth integrato, si possono collegare facilmente a uno smartphone e passare da PC o console al telefono con un semplice pulsante fisico, senza cali di qualità audio percepibili.

Connettività e PlaySync

Il vero punto di forza delle Astro A20 X è il sistema PlaySync, che permette di collegare due piattaforme contemporaneamente e passare da una all’altra con un solo tocco. L’installazione è immediata: si collegano i cavi USB-C della base PlaySync alle piattaforme desiderate e si preme il pulsante dedicato sul padiglione destro per cambiare sorgente. Il passaggio avviene quasi in tempo reale, senza interruzioni o rumori di commutazione.

La connessione LIGHTSPEED a 2,4 GHz garantisce latenza minima e una trasmissione audio non compressa, fino a 24 bit/48 kHz su PC e 16 bit/48 kHz su console. Il Bluetooth resta utile per l’ascolto su smartphone o tablet, ma non è adatto al gioco competitivo per via del ritardo intrinseco.

La stabilità del segnale è ottima: nessuna disconnessione anche cambiando piattaforma più volte, e la portata wireless rispetta le attese.

In condizioni normali copre tranquillamente più stanze; nel contesto domestico, ci si può allontanare fino al bagno senza perdere il collegamento.

Software

Le Astro A20 X si integrano nel classico ecosistema Logitech G HUB, un software ormai collaudato che riunisce in un’interfaccia unica equalizzatore, gestione del microfono, campionatore audio e controllo dell’illuminazione LIGHTSYNC. Nel primo tab si trovano i profili preimpostati (come Gaming, Enfasi Bassi, Musica, Film) e la possibilità di creare preset personalizzati o scaricati dalla community. La risposta delle cuffie è volutamente neutra, ma i profili riescono a valorizzarne i driver senza distorsioni.

Il pannello Blue VO!CE offre un set completo di strumenti audio professionali: filtri, equalizzazione dinamica, noise gate, de-esser e compressione. Anche chi non ha esperienza può contare su ottimi preset pronti all’uso. L’unico compromesso è un volume di registrazione leggermente più basso con Blue VO!CE attivo, compensato però da una resa molto pulita e bilanciata.


L’illuminazione RGB LIGHTSYNC è completamente personalizzabile, ma riduce sensibilmente l’autonomia: meglio disattivarla per lunghe sessioni.

Da notare il vantaggio della sinergia con PlaySync: anche collegandole a console, si possono gestire da smartphone tramite l’app mobile G HUB, regolando equalizzazione, bilanciamenti e microfono in tempo reale. È una flessibilità che pochi headset multipiattaforma offrono oggi, nonché uno dei punti deboli nell’utilizzo di determinate cuffie su console.

Qualità audio

Le Astro A20 X offrono un suono equilibrato e pulito, fedele all’impostazione neutra tipica di alcune cuffie Logitech G. I driver PRO-G da 40 mm garantiscono una resa coerente su tutto lo spettro: bassi presenti ma controllati, medi chiari e alti definiti senza asprezze. È un’impostazione pensata per l’uso trasversale, più che per la pura fedeltà o per il gaming competitivo.

In gioco l’audio resta preciso e leggibile, ma manca l’elaborazione spaziale delle sorelle maggiori come le A50 X, che integrano Dolby Atmos o Audio 3D su PS5. Qui la scena sonora si affida interamente al motore del gioco, risultando comunque sufficiente per percepire direzioni e distanze con chiarezza.

L’ascolto su PC e console è quello che restituisce la miglior qualità: segnale non compresso fino a 24 bit/48 kHz, volume alto e nessuna distorsione nemmeno ai livelli massimi. In Bluetooth, la resa sorprende: non raggiunge la stessa profondità ma resta nitida e ben bilanciata, con la possibilità di modificare l’equalizzatore anche da mobile.

Nel quotidiano si comportano bene anche con musica e film, segno che Logitech ha voluto creare un headset a 360 gradi, capace di adattarsi a ogni contesto più che di eccellere in uno solo.

Microfono

Il microfono delle Astro A20 X conferma la cura storica di Logitech G per la voce. La qualità è naturale e pulita, con una compressione minima e un’ottima intelligibilità anche senza ricorrere ai filtri software. In chat o in streaming la voce risulta chiara, con un tono realistico e privo di distorsioni.

Il supporto Blue VO!CE permette una personalizzazione profonda tramite il software G HUB: equalizzazione, de-esser, noise gate, compressione e riverbero.

Attivando questi effetti la qualità resta elevata, ma il volume generale cala leggermente. Anche in configurazione “flat” il risultato è già di alto livello, segno di un buon lavoro sui trasduttori a 48 kHz.

Il microfono staccabile è solido e stabile grazie al braccio in gomma semi-rigida, comodo da regolare e mai soggetto a cedimenti. Non è presente un sistema di silenzioso automatico al sollevamento, ma il pulsante fisico di mute sul padiglione sinistro svolge bene la funzione, accompagnato da un segnale acustico in cuffia e da un LED rosso che conferma lo stato.

Batteria e ricarica

L’autonomia è uno dei punti più solidi delle Astro A20 X. Logitech dichiara fino a 90 ore di utilizzo senza RGB e circa 40 ore con illuminazione attiva, valori che trovano riscontro nell’uso reale. Il conteggio si riferisce a ore effettive di utilizzo, non di standby, e la gestione energetica è ottimizzata tramite il software G HUB, che consente di modificare manualmente ogni parametro legato al consumo.

Dal pannello desktop si possono impostare tempi di inattività prima dello standby, decidere quando spegnere le luci e attivare la protezione batteria, che limita la carica all’80% per prolungarne la vita utile. È possibile continuare a usare le cuffie anche mentre sono in ricarica tramite cavo USB-C, senza cali di prestazioni o surriscaldamenti percepibili.

Il risultato è un headset praticamente instancabile, che si ricarica di rado e mantiene performance costanti nel tempo.

Compatibilità e funzioni extra

Le Astro A20 X sono completamente multipiattaforma: funzionano senza limitazioni su PS5, Xbox, Nintendo Switch e PC, sia via wireless LIGHTSPEED che via cavo USB-C. Tutti i comandi fisici – volume, mute, bilanciamento chat/gioco e tasto PlaySync – risultano attivi su ogni sistema, rendendole una soluzione unica per chi alterna spesso console e computer.

Il MixAmp integrato agisce direttamente sull’audio delle cuffie, permettendo di ridurre il volume del gioco per enfatizzare la voce in chat, indipendentemente dalla piattaforma. È lo stesso approccio visto su altri modelli Logitech, ma qui la gestione è più immediata e fluida.

Su PC Windows la connessione è stabile e priva di interferenze, mentre su PS5 e Switch non si riscontrano incompatibilità: il microfono, i LED e le scorciatoie hardware funzionano regolarmente. Se si utilizzano altri dispositivi Logitech, come mouse o tastiere, il software G HUB consente di creare shortcut dedicate all’audio o sincronizzare gli effetti LIGHTSYNC tra più periferiche.

Peccato solo per la rotella del volume, che invece di regolare quello di sistema (su PC) regola il volume delle cuffie.

Prezzo e alternative

Le Logitech G Astro A20 X hanno un listino di circa 215 euro (qui le trovate sul sito ufficiale), ma online si trovano spesso tra 175 e 179 euro, una fascia più coerente con la loro proposta. A questa cifra offrono un buon equilibrio: qualità costruttiva e leggerezza, connettività PlaySync, microfono di livello professionale e ottima autonomia.

All’interno della stessa gamma Logitech, le alternative dirette sono le Astro A30, più compatte e dal design lifestyle (ma con qualche anno sulle spalle), e le A50 X, che integrano Dolby Atmos, stazione base wireless e audio 3D, ma costano oltre 100 euro in più.

O alternativamente le Astro A50, a discapito di qualche funzione presente sulle X.

Tra i competitor, le Razer BlackShark V3 Pro restano un riferimento per l’audio direzionale e l’ANC, ma rinunciano alla vera multipiattaforma. Le SteelSeries Arctis Nova 7 offrono un suono forse più brillante e un look più sobrio, ma la loro autonomia è inferiore. Le HyperX Cloud III Wireless, infine, puntano tutto sulla comodità e sulla latenza ridotta, ma senza le funzioni avanzate di PlaySync o l’integrazione con G HUB.

In sintesi, le A20 X sono perfette per chi cerca un headset leggero, potente e davvero poliedrico, capace di passare da PC a console o smartphone senza scendere a compromessi sul fronte audio.


Il sample per questa recensione è stato fornito da Logitech G, che non ha avuto un’anteprima di questo contenuto e non ha fornito alcun tipo di compenso monetario. Potete leggere maggiori informazioni su come testiamo e recensiamo dispositivi su SmartWorld a questo link.

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Giudizio Finale

Logitech G Astro A20 X

Le Logitech G Astro A20 X rappresentano una delle soluzioni wireless più complete oggi nella fascia sotto i 200 euro. Non puntano a eccellere in un singolo aspetto, ma a offrire un equilibrio solido tra qualità audio, comfort, autonomia e versatilità multipiattaforma. Il sistema PlaySync funziona davvero: permette di passare in tempo reale tra PC, console e smartphone con un solo gesto, trasformandole in un hub audio universale. Il suono è bilanciato e pulito, i driver PRO-G da 40 mm garantiscono un profilo neutro ma personalizzabile, e il microfono a 48 kHz assicura una voce nitida e professionale. A questo si aggiungono un’autonomia notevole, la compatibilità estesa e la possibilità di gestire ogni parametro da G HUB, anche da mobile. C’è qualche compromesso: niente audio spaziale dedicato, materiali leggeri che possono sembrare meno premium e un impatto visivo forse più tecnico e gaming che elegante. Ma nel complesso, le A20 X si impongono come le cuffie più versatili della linea Logitech G, ideali per chi vuole una sola periferica per tutto, senza sacrificare prestazioni o comfort.

Voto finale

Logitech G Astro A20 X

Pro

  • PlaySync rapido e affidabile, ideale per chi usa più piattaforme
  • Qualità audio equilibrata, personalizzabile con i profili G HUB
  • Microfono a 48 kHz con resa naturale e filtri Blue VO!CE efficaci
  • Autonomia elevata, fino a 90 ore senza RGB
  • Comfort eccezionale, tra le più leggere della categoria

Contro

  • Nessun audio spaziale dedicato (niente Dolby o 3D nativo)
  • Materiali plastici leggeri, sensazione poco premium
  • Volume microfono leggermente più basso con Blue VO!CE attivo
  • LED RGB che dimezzano l’autonomia se mantenuti accesi

Lorenzo Delli

Lorenzo Delli
Cresciuto a “computer & biberon”, mi sono avvicinato al mondo dell’informatica e della tecnologia alla tenera età di 5 anni. Mi occupo di news e recensioni legate ai PC (desktop e laptop) e al gaming, ma non disdegno elettrodomestici smart quali scope elettriche e friggitrici ad aria, preferibilmente con Bluetooth e Wi-Fi. Se trovate un meme sui canali social di SmartWorld è probabilmente colpa mia.


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