Lo psicologo citadino
Dalle parole ai fatti: Perugia avrà il suo psicologo cittadino che incontrerà i cittadini in varie assemblee dislocate sul territorio, prenderà in cura per alcuni pazienti su monte ore 300 e partecipa come consulente alle iniziative sul benessere psicologico dell’amministrazione comunale. Il professionista sarà scelto tra coloro che risponderanno all’avviso pubblico per l’affidamento del servizio che è stato pubblicato sul sito del comune di Perugia nell’ambito del progetto “Perugia per te”, promosso in sinergia con Usl Umbria 1 e Regione,
“L’Oms, va ricordato, promuove un concetto di salute che abbraccia tutte le declinazioni del benessere, che è fisico, psicologico, mentale e sociale, e, in tal modo, stimola tutte le istituzioni a realizzare le condizioni in cui le persone possano mobilitare le loro risorse al meglio e a 360 gradi. La pubblicazione dell’avviso è un atto concreto che va in questa direzione”: ha sottolineato l’assessora alle politiche sociali Costanza Spera.
Terapia per gli over 30
Il conferimento dell’incarico da parte del Comune, in particolare, è finalizzato a offrire un servizio di supporto psicologico destinato a utenti con età superiore a 30 anni, per un monte ore settimanale pari a circa 8 (previsto un finanziamento di 300 ore complessive). In tal modo saranno integrati gli interventi dedicati alla fascia di età 14-30 negli spazi comunali contigui all’Informagiovani in via Idalia, oggetto di un accordo di collaborazione con il Distretto del Perugino della Usl Umbria 1
Gli incontri sul territorio
Oltre al servizio principale di attività clinica, ci sarà inoltre quello accessorio di prevenzione primaria: previsti cinque incontri da due ore in cinque zone della città (Perugia nord, Perugia centro, Madonna Alta, San Sisto-Castel del Piano, Ponte San Giovanni).
l consigliere comunale delegato al benessere psicologico, Federico De Salvo, ha ribadito che l’obiettivo è quello di rendere sempre più strutturata “la risposta a vulnerabilità diventate sempre più diffuse dopo l’emergenza sanitaria da Covid-19 e che rischiano di
degenerare in vere e proprie patologie”.
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