«L’iter non è concluso ma il vincolo è in vigore da lunedì»
PETRIANO La Regione ha dichiarato il notevole interesse pubblico, ai fini paesaggistici, delle colline di Riceci e Montefabbri, nei comuni di Petriano, Vallefoglia e Urbino dall’alto valore ecologico, culturale, percettivo, scenico e panoramico. Il vincolo è stato adottato con una delibera votata all’unanimità lo scorso lunedì. L’assessore regionale all’ambiente Stefano Aguzzi e il sindaco di Petriano Giovanni Angelini, insieme, ieri, hanno illustrato il provvedimento in un partecipato incontro nel centro civico di Gallo di Petriano.
Coinvolti tre comuni
«Dopo 15 mesi, la commissione approva la nostra richiesta, dopo aver ascoltato anche i Comuni di Vallefoglia e Urbino – ha spiegato il sindaco di Petriano, Angelini –. Vorrei puntualizzare che questo vincolo non è stato richiesto solo in funzione della discarica. Mi è stato domandato perché questo vincolo sia stato chiesto solo nel 2023. Il progetto della discarica, presentato a inizio 2023 ci ha fatto capire che un sito come quello, deve essere tutelato. A nostro avviso era un progetto che non poteva essere autorizzato e ci ha dato il là, per pensare ‘al dopo’. Pensammo a come poter tutelare per sempre i calanchi di Riceci – ha continuato Angelini –. La nostra amministrazione ha compreso da anni il valore del nostro territorio che è privo di beni artistici. Numerosi negli anni gli interventi che riguardano natura e paesaggio: il nostro futuro oltre che nell’industria, è stato individuato da tempo nel nostro territorio. Ecco perché la richiesta del vincolo».
L’area di interesse vede due procedure distinte che, però, in alcuni aspetti si intersecano. Ha fatto ordine al riguardo l’assessore regionale Stefano Aguzzi nel suo intervento di ieri. «È un piacere essere qui perché ho modo per ribadire alcune questioni che ho sempre sostenuto in questi anni – ha esordito Aguzzi –. Si è iniziato a parlare 3 anni e mezzo fa di discarica, ma era un tema che riguardava la Provincia. Poi la cosa è man mano cresciuta. Sono stato tirato in ballo diverse volte sul piano autorizzativo mentre la Regione non c’entra nulla, non fa parte della conferenza dei servizi, ma ci sono stati chiesti solo dei pareri. La norma dice che le discariche dei rifiuti speciali non possono essere costruite a meno di 2mila metri dai centri urbani, che si riducono a 500metri per i rifiuti urbani. E ho sempre ribadito questi 2mila metri – ha sottolineato –. C’è, dunque un iter amministrativo che arriva dalla richiesta di una società privata di realizzare una discarica nella zona del Comune sul Petriano. Quello è un iter che ha fatto capo alla Provincia, che ha chiesto una serie di pareri, compreso quello della Regione, che ha sempre detto che la discarica di rifiuti speciali, doveva stare a 2mila metri dal centro abitato di Gallo; quindi, la Provincia ha preso spunto dall’indicazione della Regione per negare l’autorizzazione alla realizzazione della discarica. Ora, a riguardo c’è un ricordo al Tar, ma è un filone che va per conto suo».
«Una procedura veloce»
«Nel frattempo, circa un anno dopo – ha proseguito Aguzzi -, il Comune di Petriano ha richiesto di istituire un vincolo ambientale e paesaggistico su un’area del proprio Comune. La richiesta è arrivata in Regione e la commissione per la tutela del paesaggio, di cui fanno parte il Ministero della cultura, la Soprintendenza, la Provincia di Pesaro e Urbino, tre esperti, professori universitari, ed è presieduta da una dirigente della Regione dell’ufficio urbanistica, mio assessorato, ha elaborato la richiesta presentata dal comune di Petriano. Dopo 1 anno e 3 mesi, quindi un iter veloce, la commissione ha ritenuto opportuno dare parere favorevole a quel tipo di vincolo, poiché è stata dichiarata un’area di pregio, che va salvaguardata da interventi che in qualche modo potrebbero snaturarne le caratteristiche per le quali il vincolo è stato chiesto. L’iter non è finito: la delibera sarà ora esposta per 3 mesi all’albo pretorio dei 3 comuni interessati e poi ci sarà 1 mese ulteriore per presentare le osservazioni (la Regione avrà 60 giorni per le controdeduzioni e l’approvazione definitiva del vincolo). Ma sia chiaro che da lunedì scorso, giorno in cui la giunta regionale ha approvato quella delibera, la tutela paesaggistica più approfondita su quell’area è già in funzione. Il vincolo c’è, anche se il suo iter non è ancora concluso».