lite furibonda ad Ancona, accoltella il compagno e insulta gli agenti
ANCONA Una gelosia canaglia ma, soprattutto, due visioni della vita opposte. Complici, religioni e culture diverse. Un mix (potenzialmente esplosivo) che giovedì notte ha fatto scoppiare il caos all’interno di un’abitazione di via Monte Marino, dove convivono una romena di 30 anni e un afgano di 40. La donna ha prima accoltellato il compagno, poi ha dato in escandescenza in questura, buttando giù una porta e insultando i poliziotti. È uscita dagli uffici di via Gervasoni con plurime denunce a carico.
I fatti
L’allarme è scattato quando mancavano pochi minuti alle 2. Una volta arrivati sul posto, gli agenti delle Volanti hanno ricostruito i fatti: la lite era scoppiata per futili motivi. Ad innescare la minaccia sarebbe stata la gelosia di lei e per le differenze culturali e religiose tra i due conviventi. Durante la discussione, stando a quanto ricostruito dagli agenti, la donna in un impeto d’ira aveva afferrato un coltello da cucina, sferrando un fendente contro il fidanzato. L’uomo, di fede islamica, è rimasto ferito leggermente all’addome. Qualcuno nel palazzo, sentendo le urla furibonde nel cuore della notte, deve aver chiamato il 112, numero unico dell’emergenza territoriale. La centrale operativa ha inviato sul posto gli agenti della questura. La 30enne, riferendo di aver avuto una lite con il fidanzato, ha consegnato spontaneamente il coltello usato per l’aggressione. Nell’appartamento era ancora presente il 40enne che, però, ha riferito di non voler sporgere denuncia contro la donna. L’afgano è stato trasportato al pronto soccorso dal personale sanitario: per il taglio ne avrà per sette giorni.
La rabbia
La donna è stata condotta in questura per gli accertamenti del caso. Durante le operazioni, ha iniziato ad inveire contro gli operatori, con offese, bestemmie, frasi ingiuriose e arrivando a danneggiare una porta. Riportata alla calma, è stata denunciata per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, nonché per le lesioni aggravate provocate al compagno, per i danneggiamenti alla porta della questura e per le bestemmie pronunciate.