Trentino Alto Adige/Suedtirol

L’Ipes: “Chi non rispetta le regole sa bene che può perdere la casa” – Cronaca



BOLZANO. «Chi non rispetta le regole deve sapere che può perdere le casa». Nell’ultimo anno l’Ipes ha eseguito 24 sfratti in tutta la provincia, la gran parte per morosità e gravi violazioni del regolamento.

Francesca Tosolini ringrazia Questura e comando della Polizia municipale per gli interventi «mirati e spesso complessi». Ed è di questi giorni l’incontro tra la presidente dell’Istituto di edilizia sociale, il nuovo questore Giuseppe Ferrari ed il comandante Fabrizio Piras per una nuova fase di collaborazione che punta a protocolli più strutturati e controlli intensificati nei complessi a maggiore rischio. «Va anche detto che un segno concreto di un presidio attento del territorio è dato dall’assenza di occupazioni abusive».

L’assessora Ulli Mair dice che «servono regole chiare, interventi decisi e tolleranza zero verso chi compromette la convivenza civile».

Tutela delle famiglie perbene

La presidente spiega che resta fondamentale il coordinamento con le forze dell’ordine per la gestione gli sfratti più delicati, che ha permesso di allontanare soggetti pericolosi o irrispettosi delle regole. «Le operazioni, svolte con rigore e decisione tutelano le famiglie perbene che rispettano la convivenza civile».

Le situazioni critiche

Tosolini dice che particolare attenzione è stata riservata alla gestione delle situazioni critiche, tra le altre quelle in via Riva del Garda, via Torino, via Aslago, Piazza Matteotti a Bolzano e ancora a Sinigo a Merano. «La prevenzione resta priorità assoluta – precisa la presidente – perchè non finirò mai di dire che il rispetto delle regole è alla base della vivibilità dei quartieri».

La casa non è un regalo

«La casa – precisa Tosolini – è un diritto fondamentale, ma è anche un dovere civico verso se stessi, verso chi vive con noi e verso l’intera comunità. Abitare non vuol dire solo avere un tetto: vuol dire costruire relazioni, vivere nel rispetto reciproco, curare gli spazi comuni, rispettare le regole del buon vivere e contribuire al decoro e alla qualità della vita di tutti. L’accesso ad un alloggio pubblico è un’opportunità importante, ma porta con sé anche un impegno, non è solo un elemento individuale ma è un bene collettivo. L’abitare è fatto di diritti ma anche di comportamenti responsabili. E, ripeto, chi non sta alle regole può anche perdere la casa. Bisogna essere più rigidi e dare segnali forti verso comportamenti che compromettono la convivenza civile, come ribadito nel costante confronto con l’assessora Ulli Mair».

La collaborazione dei vigili

I vigili hanno allontanato soggetti esterni, risolto situazioni legate allo spaccio e ripristinato la sicurezza del quartiere.Il comandanteFabrizio Piras di che «le segnalazioni interne ci permettono di intervenire con tempestività negli spazi comuni per restituire decoro ai residenti che rispettano le regole».

Il servizio di ronda

Ricordiamo che da poche settimane è attivo il servizio di ronda tra gli edifici per controllare cortili, vialetti interni, porticati, garage e cantine. Al lavoro il servizio di vigilanza “Cittadini dell’ordine” con due controlli la settimana, uno infrasettimanale, l’altro nel weekend. Il giorno e l’ora variano ogni volta a seconda di esigenze e segnalazioni. Solo nel quartiere Don Bosco, che conta 26.500 abitanti, sono quasi 11 mila le persone che abitano case Ipes. L’Istituto dispone di 4.737 appartamenti nei rioni, pari al 72% dell’intero patrimonio bolzanino. L’iniziativa avviata interessa circa 1.800 alloggi con controlli mirati alle aree comuni.

L’Ipes conta sull’effetto sorpresa, inutile stabilire orari e giorni fissi, per evitare il ripetersi di vandalismi ed atti di violenza tra i caseggiati e tranquillizzare gli inquilini che ci abitano e la cittadinanza in generale. L’elenco è corposo. Tra le segnalazioni, montagne di bici e rottami abbandonati nell’atrio di alcuni condomini, immondizie e bidoni gettati a terra, cassette delle lettere e campanelli scardinati o rovinati con lo spray, scritte sui muri dei giroscala, estintori svuotati, zone comuni deturpate, ascensori vandalizzati, aree gioco e verdi rovinate, panchine distrutte, portoni scardinati con il piede di porco, illuminazione manomessa per non parlare delle urla ripetute, schiamazzi notturni e ancora di risse e spaccio di droga.




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