Linkedin userà dati utenti per intelligenza artificiale: come negare il consenso

Linkedin utilizzerà da lunedì 3 novembre le informazioni degli utenti per alimentare i suoi modelli di intelligenza artificiale. Post, commenti, didascalie, foto, ma anche dati relativi a offerte di lavoro o attività nei gruppi saranno usati per addestrare l’Ai generativa. Altre piattaforme si erano già mosse nella stessa direzione. Si può già però negare il consenso.
Come spiegato dal Garante della privacy, i membri del social network professionale di proprietà di Microsoft possono sottrarsi all’operazione: “Gli utenti Linkedin – e i non utenti i cui dati possono essere comunque presenti sul social network perché pubblicati da altri utenti – hanno il diritto di opporsi al trattamento dei propri dati personali per l’addestramento dei sistemi di intelligenza artificiale generativa della piattaforma, utilizzando le modalità rese disponibili online dalla società”, si legge in una nota dell’autorità indipendente.
A fine settembre, infatti, Linkedin aveva fatto sapere che l’opzione sarà attiva di default a meno che non si vada nelle impostazioni per disattivarla. Entrando nella sezione “Impostazioni” e scegliendo “Privacy dei dati”, si può disabilitare l’opzione relativa all’uso per l’intelligenza artificiale contenuta nella sezione “Dati per migliorare l’Ia generativa”.
Se si vuole evitare che la piattaforma utilizzi le informazioni già diffuse, bisogna però opporsi entro lunedì 3. “L’opposizione, se esercitata prima del 3 novembre – prosegue il Garante – permette di sottrarre all’addestramento dell’intelligenza artificiale di Linkedin tutte le informazioni personali, mentre se esercitata dopo interesserà solo i contenuti pubblicati successivamente e non quelli già online. In caso di mancata opposizione, Linkedin utilizzerà tutti i predetti dati per l’addestramento della propria intelligenza artificiale”.
Nel frattempo il Garante “sta lavorando con le altre Autorità europee per verificare che l’iniziativa promossa da Linkedin sia conforme alla normativa in materia di privacy. In particolare l’attenzione è rivolta al corretto funzionamento dei meccanismi di opposizione, alla tipologia dei dati personali coinvolti nelle attività di trattamento ed alla sussistenza dei presupposti per l’idoneità della base giuridica del legittimo interesse”. Per agevolare l’esercizio del diritto di opposizione – conclude la nota – il Garante ha realizzato una apposita scheda informativa disponibile sul sito www.gpdp.it.
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