Emilia Romagna

Lingua blu, 44 mila ovini da vaccinare in Emilia Romagna. Casi di allevamenti positivi anche in provincia


Sono 44.000 gli ovini da vaccinare in Emilia-Romagna contro la “blue tongue”, la febbre catarrale che colpisce i ruminanti e che si trasmette attraverso i moscerini di genere “culicoides”. Anche se a inizio anno c’era scarsità di vaccini, nelle ultime settimane c’è stato un boom di richieste ed è “un segnale positivo”. Il punto è stato fatto martedì mattina in commissione regionale Sanità e, come spiega Luisa Loli Piccolomini del settore Prevenzione collettiva e sanità pubblica, l’infezione non si trasmette all’uomo e in Emilia-Romagna i sierotipi più diffusi sono il 4 e l’8.

Da gennaio a marzo di quest’anno sono stati individuati sette allevamenti positivi al sierotipo 4, uno in provincia di Piacenza, uno a Parma, uno a Bologna, uno a Ravenna e tre nel riminese; e uno positivo al sierotipo 8 nel piacentino, tutti popolati da bovini. Da luglio, invece, due allevamenti positivi al sierotipo 4, sempre bovini, in provincia di Ferrara, e cinque allevamenti positivi al sierotipo 8, tutti con pecore, di cui uno in provincia di Rimini e quattro in quella di Forlì-Cesena. Ci sono poi 10 allevamenti attualmente sospetti.

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Nel 2024, aggiunge Loli Piccolomini, sono stati individuati 158 allevamenti positivi, con un picco nel mese di ottobre. Di questi, 27 con casi clinici ma comunque con mortalità limitata a uno o due capi. Solo in un allevamento si è saliti oltre 20 animali morti.

Non esiste alcuna terapia in grado di eliminare il virus, prosegue la dirigente regionale, e la sola terapia applicabile mira a risolvere o attenuare i sintomi. Sul fronte delle misure di controllo, invece, non è previsto l’abbattimento degli animali infetti, ma vanno adottate misure per evitare la diffusione del virus in zone dell’Ue indenni. Il tasso di mortalità raggiunge il 3% negli ovini, mentre è trascurabile in bovini e caprini. 

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In Regione dal 29 gennaio scorso è attivo un protocollo per la vaccinazione, che riguarda in particolare gli ovini, in accordo con l’associazione regionale degli allevatori e con costi a loro carico. Il numero stimato di ovini da vaccinare è di 44.000. Tra le altre misure da adottare, figura anche il trattamento con insetto-repellenti. Inoltre, la Regione ha predisposto una specifica pagina web accessibile a tutti i produttori. Per Marco Mastacchi di Rete civica occorre “avere le idee chiare già per l’anno prossimo”, anche perché sono interessate Sardegna e Marche. Servono pure ristori per gli allevatori colpiti, conclude. (fonte: Agenzia Dire)


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