l’inflazione non rallenta, tra bollette e aumento dei prezzi
Roma sta affrontando una battaglia contro l’inflazione che non sembra concedere tregua. Marzo 2025 segna l’ennesimo capitolo di un 2025 che fa paura, con l’indice dei prezzi al consumo che raggiunge un nuovo picco: 120,6 punti.
Un aumento del 2% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso e un +0,4% rispetto a febbraio. Insomma, la corsa dei prezzi non si ferma, anzi accelera, e il caro vita non dà segni di sosta.
La Capitale, che aveva già vissuto un 2024 da incubo, vede l’inflazione infilarsi nuovamente nelle tasche dei romani, proprio quando si sperava che le difficoltà economiche avessero iniziato a cedere il passo. Ma niente da fare.
Se il 2024 ha messo a dura prova i risparmiatori, il 2025 sembra non voler allentare la morsa, anzi. E a pesare maggiormente, come un macigno, sono i costi delle bollette energetiche, che affondano nel quotidiano di ogni romano.
A marzo, la crescita dei prezzi prende il volo. Niente più calmieramenti o segnali di rallentamento. Al contrario, la vita nella Capitale è diventata sempre più cara, e la paura di un “salasso” si fa sentire più che mai. Non è solo il settore alimentare a subire gli aumenti.

Anzi, i costi di ristorazione e servizi ricettivi salgono del 2,7%. Ma i numeri più preoccupanti arrivano da “abitazione, acqua, elettricità e combustibili”, con un aumento dell’1,2%, ma che spicca come un balzo da paura se confrontato con l’incremento del 6,7% rispetto al mese precedente.
Il colpo più duro arriva però dalla “spesa energetica”. Le bollette sembrano non avere freni. Energia elettrica? Un salasso: +13,2%, con un’inflazione che raggiunge l’189,2%.
E il gas? Non va meglio, con un +10,5% che pesa come un macigno sui conti familiari. L’aumento dei prodotti energetici regolamentati ha raggiunto una crescita del 26,8% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Ma il peggio sembra non essere ancora arrivato.
Il caffè, il tè e il cacao? Aumentano del 18%. Per chi amava concedersi una pausa al bar, ora ogni sorso è più salato. Ma non è solo questo: i “servizi di alloggio” schizzano in alto con un’impennata del 131,1%.
Il settore della ristorazione, già provato da prezzi in crescita, non è immune: tra febbraio e marzo, bar e ristoranti segnano un +2,9%, un colpo basso per chi sperava che almeno un caffè fosse rimasto invariato.
E mentre la gente cerca di trovare un equilibrio tra risparmio e necessità, l’inflazione non sembra rallentare la sua corsa. Ogni giorno è una lotta contro il tempo, contro l’aumento dei prezzi, contro un sistema che non lascia margine di respiro.
Roma, una delle città più iconiche del mondo, sembra essere diventata prigioniera di un “caro vita” che non mostra segni di cedimento.
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