Emilia Romagna

L’incontro tra amministrazione e dipendenti comunali è andato piuttosto male


Nella giornata di venerdì 7 novembre si è tenuto un incontro tra amministrazione e rappresentanti dei dipendenti del Comune di Bologna. Lo sciopero di giovedì 6 novembre è stato motivato dal mancato aumento dei salari, circostanza per altro riconosciuta dal sindaco Matteo Lepore, il quale si era detto fiducioso in vista dell’incontro tra le parti.

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Incontro che però non è andato bene, almeno secondo i sindacati. Il Comune di Bologna, si legge in una nota diffusa da Palazzo d’Accursio, ha destinato quasi 2 milioni e mezzo di euro per l’incremento del Fondo di incentivazione dei dipendenti, un meccanismo che permette di aumentare i salari in modo stabile. Inoltre, l’amministrazione si è impegnata ad aumentare il piano assunzioni del 2026, passando da 145 a 200 unità, per una spesa di circa 2 milioni di euro.

La decisione è stata comunicata ai sindacati presenti all’incontro, che però non hanno preso di buon grado le novità. Fp-Cgil, FplUil e Cisl-Fp, in una nota comune, hanno detto di aspettarsi uno sforzo maggiore: “La distanza con quanto rivendicato dai lavoratori non consente alcuna condivisione. Lo stanziamento dal 2025 e qualsiasi incremento delle assunzioni sono cose dovute ai dipendenti”. Le sigle esprimono un “estremo disappunto”, visto che dal loro punto di vista si trattava di “un’occasione importante per dare un segnale davvero visibile di intervento salariale accessorio ai dipendenti già dal 2025”.

Oltre ai tre sindacati principali hanno manifestato il proprio disappunto anche le sigle Usb e Sgb, le quali confermano lo stato di agitazione e aprono alla possibilità di nuovi scioperi.

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