Liguria

Lilli Lauro: “Giornali utili per fasciare le patate”. Scoppia la polemica, poi le scuse della consigliera


Genova. Ulteriore polemica oggi in consiglio regionale, oltre alla bagarre scoppiata tra le opposizioni, il governatore Marco Bucci e il presidente dell’assemblea Stefano Balleari. A scatenare reazioni sono state anche le parole di Lilli Lauro, consigliera di Fratelli d’Italia, che ha accusato la minoranza di chiedere le dimissioni di Balleari “solo per avere un titolo sul giornale. Ma i giornali, il giorno dopo, sono utili solo per fasciare le patate“.

In una nota congiunta l’Associazione ligure dei giornalisti e l’Ordine dei giornalisti della Liguria “condannano fermamente” le affermazioni di Lauro: “Queste parole, che offendono il lavoro quotidiano di chi fa informazione, sono state pronunciate pubblicamente nella seduta del Consiglio regionale di questa mattina in occasione di un dibattito tra maggioranza e opposizione durante il quale la consigliera ha accusato il centrosinistra di cercare solo titoli sul giornale – scrivono il segretario dell’Associazione Matteo Dell’Antico e il presidente dell’Ordine Filippo Paganini -. La consigliera chieda immediatamente scusa ai giornalisti e rispetti il lavoro di chi fa ogni giorno informazione sul territorio. Una frase di questo tipo, detta pubblicamente durante la seduta del Consiglio regionale, è uno schiaffo all’intera categoria dei giornalisti, quegli stessi professionisti che quotidianamente danno voce anche al mondo politico di cui la stessa Lauro fa parte”.

Scuse che sono arrivate a stretto giro da parte della consigliera Lauro: “Sono dispiaciuta del fatto che le mie espressioni abbiano creato un malinteso. I giornalisti sono la nostra voce, uno strumento fondamentale per garantire informazione, trasparenza e libertà di pensiero. Con il loro lavoro di inchiesta e approfondimento, svolgono un ruolo essenziale nel tenere informati i cittadini.
La mia affermazione, estrapolata dal contesto, è stata interpretata come un’offesa nei confronti della categoria dei giornalisti. Non era assolutamente mia intenzione denigrare il lavoro. Se qualcuno si è sentito offeso dalle mie parole, me ne scuso sinceramente. Il mio intervento era rivolto esclusivamente al modo in cui la sinistra, anche in questa occasione, ha dimostrato di essere più interessata a conquistare titoli sui giornali piuttosto che a confrontarsi seriamente sui temi che riguardano i cittadini liguri. Il mio intento non era sminuire questo lavoro, ma denunciare una modalità di fare opposizione che, a mio avviso, penalizza il dibattito politico e non porta alcun beneficio ai liguri”.

All’attacco poi anche Stefano Giordano del M5s: “La consigliera Lauro dovrebbe scusarsi e dimettersi, e non necessariamente in quest’ordine: le sue dichiarazioni sui giornali utili il giorno dopo solo per fasciare le patate sono gravissime. A poco è valso, a nostro parere, l’intervento successivo per riformulare il suo pensiero e giustificarsi. Se spiegare le reali intenzioni di una dichiarazione non vale per il sottoscritto (riferimento al caso Giordano scoppiato un mese fa in aula, ndr), non vale nemmeno per la consigliera di Fdi. Anzi, invitiamo la Meloni a prendere le distanze“.

Gli organi di categoria dei giornalisti stigmatizzano anche le parole del presidente del Consiglio regionale Stefano Balleari che ha chiesto di non effettuare riprese della lite in corso durante la sospensione della seduta: “Ci aspettiamo le scuse anche di Balleari – aggiungono Associazione e Ordine -. Condanniamo fermamente pure questo episodio ricordando al presidente del Consiglio regionale che nessuno può impedire ai giornalisti di riprendere quello che avviene in un dibattito pubblico in aula”.

“Qualcuno dica a Balleari che il diritto di cronaca è intoccabile e che i cronisti si occupano di informare i cittadini. Ed è giusto che lo facciano anche quando la notizia non piace alla politica – chiosa a proposito Giordano -. Come M5s, siamo dunque al fianco dei giornalisti e lo saremo anche quando una testata non ci dedicherà lo spazio che pensiamo di meritare”.




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