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L’ex marito di Noemi Bocchi è stato condannato in primo grado a quattro anni per maltrattamenti

Mentre il suo fidanzato Francesco Totti è alle prese con le udienze in tribunale per il divorzio da Ilary Blasi, Noemi Bocchi può affermare di essere riuscita a mettere un primo punto fermo nel processo che riguardava lei e l’ex marito, Mario Caucci. Infatti il Tribunale di Roma lo ha condannato in primo grado a quattro anni per maltrattamenti. Nell’apprendere la notizia, Noemi Bocchi ha commentato con una storia su Instagram scrivendo soltanto: «Dio esiste».

Mario Caucci, imprenditore del marmo, era finito a processo per maltrattamenti e per il mancato mantenimento dei due figli della coppia. La Procura aveva chiesto una condanna a 5 anni e mezzo di carcere. L’indagine era partita dalla denuncia dell’ex moglie, parte offesa nel procedimento che si è svolto a porte chiuse, per garantire la «riservatezza dei testimoni» delle audizioni in corso e anche perché Noemi Bocchi nel frattempo si è fidanzata con l’ex capitano della squadra della Roma, Francesco Totti.

Al centro del processo, la fine dell’unione, iniziata nel 2011 con il matrimonio celebrato Tivoli, ed entrata in crisi, stando alle carte presentate nel processo, dopo un lutto che ha colpito Caucci nel 2017. Il Corriere della Sera ricostruisce i vari passaggi, datando la presentazione della denuncia da parte di Noemi Bocchi nel settembre del 2019. La donna, vi si legge, ha dichiarato che Caucci già da subito le aveva fatto abbandonare gli studi: «Mio marito ha preteso da subito che interrompessi gli studi e mi ha impedito di intraprendere qualsiasi attività lavorativa. Disse che mi sarei dovuta occupare della famiglia e che in ogni caso il mio reddito sarebbe stato irrilevante rispetto al ménage familiare».

A partire dal 2017, i problemi si acuiscono: «Ha cominciato ad allontanarsi da me e dai figli, portando in casa un clima di totale assenza di rapporto e dialogo, dicendo che ormai la sua vita non aveva più senso».

A novembre di quello stesso anno l’uomo se ne va di casa: «Lasciandomi da sola con i nostri figli». Dopo qualche mese di assenza del coniuge, Noemi Bocchi deposita il ricorso per ottenere la separazione giudiziale. Dopo un periodo tormentato, durato circa un anno e mezzo, la coppia nell’aprile del 2019 aveva firmato un accordo consensuale per la separazione. Si raggiunge un accordo economico secondo cui Caucci dovrebbe versare 1.250 euro mensili. Scrive il Corriere che gli alimenti non vengono pagati quasi mai.

Una sera di maggio del 2019, stando alle ricostruzioni degli investigatori, avviene un episodio drammatico: Caucci si sarebbe presentato a casa dell’ormai ex compagna, citofonando con insistenza. Di fronte al rifiuto di Noemi Bocchi, l’uomo sarebbe diventato una furia. Si legge nelle carte: «Una volta entrato, le mette le mani al collo, la strattona. Bocchi si rifugia in bagno, Caucci minaccia allora di buttar giù la porta; poi la aggredisce e all’alba va via». Caucci, qualche giorno più tardi, avrebbe chiesto un incontro chiarificatore, dicendo di non ricordare nulla. Noemi Bocchi, però, a quel punto ha deciso di sporgere querela, allegando anche il referto medico della notte dell’aggressione.


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