Puglia

l’ex Bari Rozzi si racconta

“La guarigione è stata quotidiana: sono emerse ferite interiori che ho curato con la preghiera alla Madonna. Grazie a questo percorso ho ricominciato a giocare”. È la coinvolgente testimonianza affidata dal calciatore Antonio Rozzi in esclusiva a Maria con te, settimanale mariano della San Paolo Periodici. Rozzi, nel suo girovagare tra i club finì anche nel Bari nella stagione 2014-2015 quando in panchina c’era Devis Mangia e la nuova proprietà, dal 2013, era targata Gianluca Paparesta. In biancorosso ci rimase una sola stagione, esordendo contro il Perugia in casa e collezionando solo 9 presenze senza segnare neanche una rete.

“Esordii con la Lazio nel 2012 e, poco dopo, andai nelle giovanili del Real Madrid. Era la prima esperienza all’estero e avvertivo molta pressione. Pensai che le distrazioni mondane mi avrebbero aiutato, ma non fu così. Girai a vuoto per diverse stagioni senza riconoscermi più, mi sentivo sporco”. Nel 2018, infatti, a 24 anni, la carriera di Rozzi finì davanti a un bivio perché la Lazio decise di lasciar scadere il contratto e lui si ritrovò senza squadra. Andò a giocare a Malta, poi in Andorra e infine il rientro in Italia a Ladispoli e Trastevere.

Ma fu dopo lockdown del 2020 che maturò l’idea di partire verso il polo mariano di Medjugorje in Bosnia ed Erzegovina, dov’è rimasto per due anni.

“Medjugorje è stato come un vero e proprio ospedale dell’anima e la preghiera il farmaco quotidiano”, spiega. Dall’anno scorso, Antonio è tornato a indossare gli scarpini chiodati: prima nella squadra dell’Università LUISS di Roma e poi, da agosto, nella Sancataldese, la squadra di San Cataldo (Caltanissetta). “Ho colto l’opportunità della LUISS dopo un discernimento fatto assieme al mio padre spirituale, e sono molto grato alla Sancataldese per questa nuova avventura. Ci tengo a fare bene ed esprimere al meglio il mio talento”.

Anche nella città siciliana coltiva il suo rapporto con Maria, in particolare con la Madonna delle Grazie venerata nella chiesa della Mercede. “Un’immagine della Madonna tra le mie preferite”, dice il calciatore, che rivolge anche un caloroso ai lettori della rivista: “Siamo accomunati da una profonda devozione alla Madre Celeste, restiamo uniti nella preghiera”.




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