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L’Eurolega accoglie un club di Dubai: il basket cede ai petroldollari. Ancora escluse le squadre russe, ci sono quelle di Tel Aviv

Due nuove squadre, stesso format. L’Eurolega apre i suoi confini agli Emirati Arabi e ai petroldollari: dalla stagione 2025/2026 Dubai sarà una delle 20 partecipanti. Se per il calcio è ancora un’ipotesi, il basket brucia le tappe e fa la prima mossa. Una prima volta tanto desiderata e voluta dagli sceicchi di Dubai, frutto di un percorso ben preciso avviato più di un anno fa e concluso con la sua ammissione: le prime apparizioni nel 2024, poi l’iscrizione all’Aba (Lega adriatica), ora un posto tra le grandi. Una delle competizioni europee più famose e importanti del mondo apre così le porte a una squadra del Golfo. Che sia l’inizio di una rivoluzione geo-politica e finanziaria per il mondo Eurolega?

Non solo marketing: Dubai punta a vincere
Un progetto ambizioso, con un’arena da 17mila posti e un roster che parla chiaro: oltre alla semplice operazione di sportwashing, Dubai vuole essere molto più di una comparsa. Fondata nel 2024 dal presidente sceicco Abdullah Saeed al Naboodah e dal proprietario serbo Djorde Djoković – fratello del più famoso tennista Novak – la squadra araba non ha perso tempo: ingaggiato il coach Jurica Golemac, è stata poi inoltrata la richiesta di iscrizione all’ABA Liga (Lega Adriatica) – torneo dedicato ai team provenienti dalla Slovenia, Bosnia ed Erzegovina, Croazia, Montenegro, Macedonia del Nord e Serbia – con il compromesso e l’impegno di pagare tutte le spese di viaggio agli avversari e di versare 1,5 milioni all’organizzazione. La sua immediata ammissione (dopo un breve confronto dell’assemblea ABA nonostante la contrarietà di Partizan Belgrado e Buducnost Pogdorica) ha rappresentato il primo passo concreto verso l’ingresso in Eurolega arrivato un anno più tardi.

Attualmente in corsa per la vittoria al titolo, la squadra è stata costruita da zero. Tra le firme più note ci sono il lettone ex Nba Davis Bertans e l’italiano Awudu Abass: circondati da un solido gruppo serbo, Dubai si appresta a vivere un intenso (e ricco) mercato estivo. Il campionato italiano e Venezia ne sanno qualcosa, soprattutto per il forte interesse nei confronti del canadese Mfiondu Kabengele. Nel frattempo, le prime novità arrivano dalla società: Salem bin Dasmal, un tempo tennista e partecipante alla Coppa Davis con la nazionale degli Emirati Arabi Uniti e oggi noto imprenditore, è il successore di Djoković come CEO. Parallelamente alla fondazione del club, Dubai punta forte anche sul settore giovanile: non è un caso l’apertura della Falcons Academy, composta da 12 giocatori tra i 15 e i 18 anni provenienti da 10 Paesi differenti.

Una lega europea apre al Golfo
Un’idea che sarebbe potuta sembrare semplice utopia è diventata realtà: Dubai entra in Eurolega con un accordo quinquennale per quella che è un’apertura totale e senza precedenti. Il petroldollaro fa la differenza e apre nuovi scenari impensabili fino a qualche anno fa: di fronte al potere degli sceicchi, anche la competizione di basket più rilevante e conosciuta perde la propria autenticità. E la Russia? Bandita dal 2022 da tutti i tornei internazionali dopo l’invasione dell’Ucraina decisa da Vladimir Putin, anche nella prossima stagione CSKA Mosca, Zenit e Kazan non faranno parte della competizione. Entra invece di diritto l’Hapoel Tel Aviv, vincitrice dell’Eurocup, che raggiunge così i rivali del Maccabi (Tel Aviv). Per ora, il conflitto nella striscia di Gaza non viene preso in considerazione dai membri della lega e nessuno si pone il problema. Per entrambe si sta cercando una sistemazione temporanea per permettere di poter disputare le gare in sicurezza: se fino a questa stagione il Maccabi si era abituato a giocare a Belgrado, dal prossimo anno sia loro che l’Hapoel vorrebbero giocare alla Limassol Arena, a Cipro. La proposta ufficiale, discussa durante un incontro presso il quartier generale della polizia cipriota a Nicosia, potrebbe prevedere una fase iniziale con entrate contingentate. Ma nulla è ancora deciso.

Due squadre in più, ma stesso format: c’è anche la Virtus Bologna
L’Eurolega avrà due squadre in più, ma il format rimarrà lo stesso. Un campionato a 20, poi i playoff e le finali: sfumata, dunque, l’ipotesi della divisione di conference. Queste tutte le squadre presenti: Olympiacos, Fenerbahce, Panathinaikos, Monaco, Barcellona, Efes, Real Madrid, Paris Basketball, Bayern Monaco, Stella Rossa, Olimpia Milano, Partizan Belgrado, Zalgiris Kaunas, Baskonia, Asvel Lyon-Villeurbanne, Maccabi Tel Aviv, Hapoel Tel Aviv (vincente Eurocup), Virtus Bologna (che riceve una nuova licenza triennale), Dubai BC e Valencia.


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