L’estate porta ansia ai genitori: risultati di una ricerca descrivono paura per abitudini tecnologiche e assenza di struttura
A essere chiamata in causa è la cosiddetta Summer Scaries, l’ansia estiva che colpisce almeno metà dei genitori, i quali sono tanto preoccupati per la salute mentale dei propri figli durante l’estate quanto nel resto dell’anno scolastico.
Non solo: uno su dieci ammette addirittura di sentirsi più in ansia nei mesi di pausa. Le principali preoccupazioni estive includono l’aumento del tempo trascorso davanti agli schermi (38%), la noia e l’assenza di attività strutturate (34%), nonché l’interruzione delle routine e degli orari del sonno (26%).
I rischi di una routine spezzata e l’importanza della struttura
Per i medici, la libertà tipica dell’estate può diventare una lama a doppio taglio. L’assenza della struttura e delle connessioni sociali offerte dalla scuola espone alcuni bambini a un rischio maggiore di isolamento, disturbi del sonno e una partecipazione ridotta ad attività stimolanti. Tali condizioni possono sfociare in veri e propri problemi di umore, soprattutto per chi già sperimenta fragilità emotive. Dal sondaggio emerge la necessità crescente di strumenti pratici che aiutino le famiglie a mantenere routine sane anche nei mesi più caldi.
È proprio a questo scopo che la Kids Mental Health Foundation propone una serie di risorse gratuite: dalle guide per creare e rispettare una struttura estiva, ai consigli su come trasformare la “noia buona” in occasione di crescita personale, passando per strumenti concreti per governare l’uso dei dispositivi digitali e promuovere sane abitudini di consumo tecnologico.
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