Ambiente

l’equilibrio tra tradizione e innovazione per la crescita sostenibile

In ambito imprenditoriale viene spesso fatta distinzione tra aziende a conduzione familiare e a gestione manageriale: le prime, caratterizzate da un forte legame emotivo e da processi decisionali agili, possono peccare in disorganizzazione e visione ristretta; le seconde, pur con maggiore organizzazione e strategie solide, rischiano un affievolimento del senso di appartenenza e della passione, peculiarità, queste, tipicamente riscontrabili nelle imprese familiari. La chiave per garantire crescita e sostenibilità è l’equilibrio tra questi modelli, con la figura dell’imprenditore-manager che va a unire visione imprenditoriale e gestione operativa.

Dall’Italia al mondo: tradizione e internazionalizzazione

Un esempio di questa sintesi vincente è Italmondo, realtà italiana operante nel settore dei trasporti e della logistica che conta 28 sedi in tutto il mondo, oltre 1500 tra dipendenti e collaboratori e un fatturato che, nel 2022, ha sfiorato i 200 milioni di euro.

Fondata nel 1953 da Giacinto Chiesa, l’azienda beneficia dell’esperienza accumulata da quest’ultimo nel settore del trasporto merci e, in particolare, della sua profonda conoscenza delle dinamiche aziendali e della sua innata lungimiranza. Fu proprio di Chiesa l’intuizione di assegnare due autisti alle tratte più lunghe così da ridurre le pause e, di conseguenza, i tempi di viaggio.

La prima sede fu un piccolo ufficio davanti alla dogana centrale e a un distributore di benzina, così che l’azienda – in un primo momento – potesse usare il telefono del benzinaio in cambio dell’acquisto di carburante. Un classico esempio di quello che in negoziazione definiamo “scambio di valori percepiti disuguali”. Un inizio che fa sorridere, soprattutto considerando che l’attuale sede centrale occupa oltre 50.000 mq e conta 100 ribalte.

Sebbene fosse insolita per l’epoca, la scelta di denominarsi Italmondo rispecchiava appieno la filosofia aziendale: mentre la maggior parte degli imprenditori preferiva utilizzare il proprio cognome, Chiesa optò per qualcosa che evocasse un legame con l’Italia e una contestuale apertura oltre i confini nazionali.


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