lei si barrica in casa, lui cerca di sfondare la porta. Marito fermato
OSIMO – L’inquadratura traballa, scossa da un impeto improvviso. Il volto è teso, lo sguardo acceso di collera, le parole affilate come lame. In diretta sui social, lui scandisce la sua promessa di morte. Pochi minuti dopo è sotto casa dell’ex moglie, negli alloggi popolari di via Raffaello Sanzio, a bussare con forza alla porta. Lei, per fortuna, riesce a barricarsi dentro: chiude il chiavistello, chiama i carabinieri ed inizia a contare i secondi che la separano dall’arrivo dei soccorsi.
La paura
È la cronaca di un lunedì sera di paura, quello andato in scena intorno alle 22.20, quando un operaio tunisino di 48 anni, già noto alle forze dell’ordine, si è presentato nell’appartamento che fino a poco tempo fa condivideva con la donna, cercando di sfondare la porta. Prima c’erano stati un alterco ed una sequenza di video in cui l’uomo, visibilmente agitato, insultava e minacciava la ex. Una manciata di minuti dopo, sul posto sono convogliate due pattuglie del Norm di Osimo: lo hanno fermato e portato in caserma per l’identificazione, facendo scattare il codice rosso, la procedura d’emergenza che consente l’immediata attivazione di indagini e misure di protezione per le vittime di maltrattamenti e violenza domestica. Solo pochi giorni prima, la donna era ricorsa alle cure del pronto soccorso di Torrette a seguito di un’aggressione subita dall’ex marito. Lo stesso, nel luglio 2023, era stato arrestato durante un intervento dei carabinieri per sedare l’ennesimo litigio familiare. In quell’occasione aveva colpito un militare con calci e pugni, costringendo il collega a usare il taser per immobilizzarlo. Anche allora era stata la moglie a lanciare l’allarme al numero di emergenza. All’arrivo della pattuglia, l’operaio, anziché calmarsi, si era scagliato contro i militari. Bloccato a fatica, era stato ammanettato e accompagnato in caserma, dove aveva trascorso la notte in camera di sicurezza. Il giorno seguente era stato portato davanti al giudice per la convalida dell’arresto: il provvedimento era stato confermato, ma la misura cautelare applicata non prevedeva la detenzione. Nel giro di pochi giorni era tornato in libertà. L’episodio, avvenuto nello stesso condominio, aveva attirato l’attenzione dei vicini, molti dei quali avevano assistito dalle finestre alle fasi concitate del fermo. Ora il fascicolo è in mano alla Procura, che sta valutando il da farsi. Per ora non sono stati adottati provvedimenti restrittivi, ma il susseguirsi degli episodi potrebbe portare all’adozione di interventi più severi a tutela della donna.