«Legame profondo con questa regione»
ANCONA Il regalo più inatteso e sorprendente, da lustrarsi gli occhi umidi di commozione, è arrivato in tarda mattinata dal Vaticano, con una lettera in cui Papa Leone XIV invia la sua benedizione apostolica al Corriere Adriatico e ci fa gli auguri per il 165° anniversario, esortandoci «a favorire un servizio informativo sempre più autenticamente rispettoso dell’integrità della persona». Il Sommo Pontefice Robert Francis Prevost, nella lettera firmata dal segretario di Stato cardinale Pietro Parolin, ci «incoraggia a perseverare con impegno nello studio e nell’applicazione della conoscenza per il bene dell’umanità, proseguendo l’opera di coloro che nel corso di questi lunghi anni hanno realizzato in codesto territorio».
Il Quirinale
Una lettera che si affianca, nel renderci felici e orgogliosi, a quella firmata dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con gli auguri per il nostro compleanno numero 165, festeggiato ieri alla Mole Vanvitelliana di Ancona, in un auditorium con circa 500 ospiti, arrivati in rappresentanza dell’economia e delle istituzioni, della società civile, da ogni angolo delle Marche, il territorio che ogni giorno ci sforziamo di interpretare e di raccontare. Un percorso nella storia attraverso tre secoli, lungo più di 60mila giorni, iniziato il 5 ottobre del 1860, quando uscì per la prima volta in edicola Il Corriere delle Marche, prima denominazione del nostro quotidiano, poi fuso con L’Ordine, e in seguito, dal 1926, Corriere Adriatico com’è tornato a chiamarsi dal 1971, dopo una parentesi nel dopoguerra con la testata Voce Adriatica Una storia lunga 165 anni, delle Marche e dell’Italia, che il nostro quotidiano, come ha ricordato la dottoressa Azzurra Caltagirone, presidente della Corriere Adriatico Srl, ha accompagnato giorno per giorno, raccontando «ogni angolo delle Marche, dividendo le opinioni dai fatti, senza mai perdere il legame con la sua comunità». S’è anche commossa, svelando un retroscena personale della trattativa che nel luglio del 2004 ha portato il nostro giornale, fino allora dell’imprenditore Franco Sensi, nel gruppo Caltagirone Editore. «Ricordo di aver condotto la trattativa mentre ero incinta di nove mesi – ha detto la presidente – e di aver fatto il closing dopo la nascita di mia figlia. Quindi per me questo giornale ha un significato speciale».
Garibaldi a Napoli
Un quotidiano che nasceva «nel 1860, mentre Garibaldi entrava a Napoli e l’Italia si faceva nazione» con «una visione chiara e cristallina per dare voce alla coscienza civile». «Cuore di questa storia sono le Marche, regione culla di cultura, economia ed identità», un «modello di economia diffusa» che «ha saputo affrontare la globalizzazione senza perdere la sua identità», ha detto Azzurra Caltagirone, intervenuta a rappresentare la proprietà insieme al consigliere d’amministrazione Alvise Zanardi.
Missione che, declinata nel quotidiano redazionale, è affidata da oltre nove anni al direttore Giancarlo Laurenzi, che ha ripercorso il saliscendi di stati d’animo della sua lunga avventura anconetana iniziata nell’aprile 2016.
Dallo stupore iniziale di trovarsi in una galleria di prime pagine che raccontavano anche la morte di Garibaldi, al confronto con chi in redazione gli rimproverava, quando scelse di ridurre il formato del tabloid, di «aver messo il giornale in lavatrice». «Dovevo trasformare quella evidente follia in energia cinetica, che rende un progetto apparentemente impossibile in uno dei più creativi di questa regione», ha sintetizzato il suo compito, paragonandosi a Jack Nicholson in Qualcuno volò sul nido del cuculo, per dare il senso di quella sana follia che serve per guidare un giornale locale (come il pullman e la barca del film) verso un traguardo sognato.
Riflessione e approfondimenti
Una festa di compleanno resa più significativa da riflessioni e approfondimenti, com’è nel Dna del nostro quotidiano. Attesissimo, in questi giorni in cui il tema dei dazi Usa tiene con il fiato sospeso imprese e consumatori, l’intervento in videoconferenza (una riunione di governo l’ha trattenuto in extremis a Roma) del ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, intervistato dal nostro Direttore. «È troppo importante arrivare a un ragionevole compromesso, bisogna negoziare senza stancarsi, senza cedere di nemmeno un centimetro», ha detto il ministro.
Il made in Italy
E poi con una serie di incontri, moderati dal direttore e da giornalisti del Corriere Adriatico, su temi d’attualità. Di “Eccellenze e valore del Made in Italy”, abbiamo parlato con il presidente di Tod’s Diego Della Valle, il presidente esecutivo di Ariston Group Paolo Merloni, e con Laura Gabrielli, presidente di Magazzini Gabrielli. Per “Visioni d’impresa” abbiamo ascoltato le analisi di Francesco Casoli (presidente di Elica), Marco Mandelli (manager di Bper) e del rettore dell’Università Politecnica delle Marche Gian Luca Gregori. Poi un focus su “Energia e Innovazioni, Infrastrutture per il futuro delle Marche”, in cui sono intervenuti Alberto Rossi (ceo di Frittelli Maritime Group), Vincenzo Garofalo (presidente dell’Autorità portuale), Enrico Maria Ciarlini (Terna), Giorgio Gomiero (Fincantieri).
Infine, un incontro sul tema One Health, il benessere nelle Marche tra prevenzione, ambiente e turismo eco-sostenibile con la professoressa Rossana Berardi, direttrice della Clinica oncologica dell’Azienda ospedaliero universitaria delle Marche, e l’imprenditrice e attrice Natasha Stefanenko. Tra tante eccellenze marchigiane, sul palco all’improvviso è svettata la sagoma di Gianmarco Tamberi, campione plurimedagliato di salto in alto, a cui la presidente Azzurra Caltagirone ha fatto omaggio di un quadro con la prima pagina del Corriere Adriatico del 2 agosto 2021, dedicata alla vittoria olimpica di Tokio, con quel “Gimbo d’oro” gridato a tutta pagina.
Come tifosi
Il rapporto del Corriere Adriatico con le Marche è stato riassunto in un siparietto da Diego Della Valle: «Non me ne voglia Azzurra – si è rivolto alla presidente – ma per noi è il giornale delle Marche, come i tifosi ritengono che una squadra sia la propria, non della proprietà». Un quotidiano «che oltre a informare – ha riconosciuto il governatore delle Marche Acquaroli – alimenta il dibattito, pungola e critica in maniera costruttiva, porta idee e aggiunge valore». «Facendo politica sono cresciuto insieme a questa redazione – ha detto il sindaco di Ancona Silvetti – in un rapporto onesto e schietto, autentico e democratico». L’evento si è concluso con uno Spazio di parole e musica con Neri Marcorè, attore e regista marchigiano, e con una cena in piedi nella Corte della Mole.