Mondo

Lega araba, svolta epocale. “Hamas via da Gaza. Consegni le armi”

“Hamas deve arrendersi è, in sintesi, la presa di posizione, nero su bianco, dei Paesi arabi, dell’Italia e dell’Unione europea che hanno firmato un documento proposto da Francia e Arabia Saudita. Non solo: per la prima volta la Lega araba condanna, senza se e senza ma, l’attacco stragista del 7 ottobre. Il lungo documento contiene anche la condanna di Israele per l’uccisione di civili, la fame a Gaza, le violenze dei coloni e punta alla chimera dei due popoli e due stati. Per questo Israele ha attaccato la “dichiarazione di New York” e gli Stati Uniti hanno snobbato la conferenza per una “soluzione pacifica della questione palestinese”.

L’attenzione, negli ultimi giorni, si è focalizzata sugli annunci di Francia e Regno Unito del riconoscimento della Palestina, previsto nel documento alla fine di un lungo ed elaborato processo, e non su altri passaggi compresa la conferma di una missione di pace internazionale a Gaza, quando si fermeranno le ostilità, con truppe messe a disposizione anche dall’Italia. Per arrivare alla conclusione della guerra nella Striscia “Hamas deve porre fine al suo dominio a Gaza e consegnare le armi all’Autorità Nazionale Palestinese, con l’impegno e il sostegno internazionale, in linea con l’obiettivo di uno Stato palestinese sovrano e indipendente”. Il punto 11 del documento cancella il potere del gruppo terroristico sottoscritto dai 22 paesi della Lega araba, dall’Unione europea, dall’Italia e da altre 17 nazioni. E per la prima volta tutti i paesi arabi, che in gran parte non riconoscono Israele, escono allo scoperto: “Condanniamo gli attacchi commessi da Hamas contro i civili il 7 ottobre”. E ovviamente aggiungono pure la condanna degli “attacchi di Israele contro i civili a Gaza, le infrastrutture civili, l’assedio e la fame, che hanno provocato una devastante catastrofe umanitaria”. Turchia, Qatar, Arabia saudita, Giordania, Egitto e gli altri Paesi firmatari sono d’accordo che tutti gli ostaggi israeliani, vivi e morti, vanno liberati in uno scambio con prigionieri palestinesi. E al punto 13 del documento specificano che “dopo il cessate il fuoco, deve essere immediatamente istituita un’amministrazione transitoria, che operi a Gaza sotto l’egida dell’Autorità Nazionale Palestinese”.

Non è un caso che il giorno prima dell’approvazione della “dichiarazione di New York” il presidente dell’Anp, Abu Mazen, abbia chiesto la resa di Hamas. I Paesi firmatari sottolineano il sostegno all'”invio di una missione temporanea di stabilizzazione internazionale su invito dell’Autorità Nazionale Palestinese, sotto l’egida delle Nazioni Unite, su mandato del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, con un adeguato supporto regionale e internazionale. Abbiamo accolto con favore la disponibilità espressa da alcuni Stati membri a contribuire con le loro truppe”. L’Italia sarà in prima fila come ha confermato ieri, durante il Question time alla Camera dei deputati, il ministro per i rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani. “Abbiamo detto da tempo che siamo disponibili a considerare l’invio di nostri uomini in una missione di pace delle Nazioni Unite a Gaza a guida araba” sono le parole di Ciriani.

Secondo il punto 16 della dichiarazione di New York “questa missione garantirebbe protezione alla popolazione civile, sosterrebbe il trasferimento delle responsabilità di sicurezza interna all’Anp, fornirebbe supporto allo sviluppo delle capacità dello Stato palestinese e delle sue forze di sicurezza incluso il monitoraggio del cessate il fuoco e di un futuro accordo di pace”.


Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »