L’edilizia lasciata senza sostegni. La Cgil: solo proclami dalla Regione Calabria
L’edilizia calabrese annaspa sotto il peso di una crisi determinata in grossa parte dalla mancata riscossione dei crediti maturati nel corso degli ultimi anni. E nonostante siano trascorsi oltre 5 mesi dall’approvazione della legge regionale “Interventi per il trasferimento dei crediti fiscali derivanti dall’efficientamento energetico del patrimonio edilizio”, nulla ancora è cambiato.
Come si ricorderà, la misura varata a Palazzo Campanella era finalizzato a ottenere la compensazione dei crediti attraverso gli enti pubblici economici regionali (come Sacal, Consorzio unico di bonifica e Agenzia per lo sviluppo delle aree industriali) e le società partecipate da essi controllate. Un provvedimento dunque pensato per arginare le difficoltà finanziarie di quelle tante imprese che, dopo aver praticato lo sconto in fattura e acquisito il relativo credito fiscale ai sensi del decreto legge 34/2020, continuano ad incontrare grosse difficoltà a monetizzarlo per l’intervenuta congestione del sistema delle cessioni dei crediti.
«A cinque mesi dall’emanazione della legge – sottolinea Simone Celebre, segretario della Fillea Cgil in Calabria – ancora il governo regionale continua a tergiversare facendo solo proclami invece di iniziare, una volta per tutte, a definire le modalità attuative della legge (le cosiddette linee guida), comprendenti anche l’attivazione di una piattaforma online per il monitoraggio delle cessioni dei crediti».
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