Lazio

l’ecomostro di via Tovaglieri sarà demolito

Per quasi quarant’anni è rimasto lì, immobile e silenzioso, a ricordare ogni giorno un’occasione mancata. Un gigante di cemento mai entrato davvero in funzione, diventato nel tempo il simbolo dell’abbandono e del degrado.

Ora, però, il destino dell’ecomostro di via Tovaglieri è segnato: il parcheggio multipiano costruito nel 1987 sarà demolito. Al suo posto nascerà un nuovo edificio, con case, spazi pubblici e un polo civico-culturale, mentre tutta l’area circostante verrà finalmente riqualificata.

La struttura era stata realizzata su richiesta del Comune dagli operatori della Convenzione Tor Tre Teste E1. Doveva ospitare auto e risolvere problemi di sosta, ma non ha mai accolto nemmeno una vettura. In quasi quattro decenni ha invece accumulato incuria, diventando una presenza ingombrante e una ferita aperta nel cuore del quartiere.

«Abbiamo provato in ogni modo a darle una seconda vita – dichiara l’assessore all’Urbanistica del Municipio V, Sergio Scalia ma oggi la soluzione più concreta è abbatterla e ripartire da zero». Una scelta maturata nel tempo, dopo anni di tentativi andati a vuoto. Già lo scorso anno il Municipio aveva chiesto ufficialmente al Campidoglio di inserire l’area nel piano delle valorizzazioni, puntando su un progetto di rigenerazione urbana capace di restituire dignità a quel pezzo di città.

Un primo traguardo è stato raggiunto con l’inserimento dell’area di via Tovaglieri nel Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari, approvato dall’Assemblea Capitolina nel dicembre 2024 e ora nuovamente all’esame dell’Aula Giulio Cesare. «Quando arriverà l’approvazione definitivaspiega Scaliapartirà la fase operativa: il bando, poi i lavori. I tempi non saranno brevissimi, servirà almeno un anno e mezzo, ma alla fine avremo un’area completamente trasformata».

E il cambiamento sarà radicale. Al posto dell’attuale ecomostro sorgerà un edificio di cinque o sei piani. Metà degli spazi sarà destinata all’housing sociale, con circa 44 appartamenti pensati per quella fascia “più debole” che resta spesso schiacciata tra le case popolari e il mercato privato. L’altra metà sarà riservata a edilizia privata, probabilmente ancora a uso residenziale.

Non solo case. Il progetto prevede anche spazi aperti al quartiere al piano terra, con un polo civico-culturale di circa 440 metri quadrati.

Nel complesso, la nuova struttura arriverà a una superficie utile lorda di quasi 8.800 metri quadrati, molto più ampia rispetto all’attuale edificio, che si ferma a poco meno di 5.900.

Nel frattempo, il vecchio parcheggio continua a vivere una funzione provvisoria: oggi ospita il magazzino dell’Ufficio elettorale comunale.«Stanno cercando un’altra sistemazione chiarisce Scalia ma finché restano lì è anche un modo per evitare occupazioni abusive e nuovi problemi di sicurezza».

Il Municipio V ha già dato parere positivo al progetto, chiedendo però alcune garanzie: un adeguamento della viabilità e dei parcheggi su via Gaetano Ermoli e una particolare attenzione alla qualità architettonica del nuovo edificio, anche per il suo impatto visivo, vista la vicinanza con la Chiesa di Richard Meier.

Per Tor Tre Teste si apre così una nuova pagina. Dopo decenni di attesa, l’ecomostro è pronto a lasciare spazio a un luogo vissuto, utile, attraversato ogni giorno da persone e non più solo da ricordi amari. Un addio al passato che il quartiere aspettava da quasi quarant’anni.

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