Basilicata

Le voci dalle tonnare di Alan Lomax

Le cantilene dei pescatori registrate in Calabria nel ‘54 dall’etnomusicologo e produttore discografico americano Alan Lomax


L’ETNOMUSICOLOGO, antropologo e produttore discografico Usa, Alan Lomax, venne in Calabria nell’estate del 1954, accompagnato dal collega reggino Diego Carpitella. Quando giunsero sulla spiaggia tirrenica tra Vibo Marina e Pizzo Calabro trovarono, per una serie di circostanze “fortuite”, quasi l’intera ciurma di una tonnara che all’epoca ancora funzionava.

Per quattro giorni vennero registrati numerosi canti e realizzate oltre cento fotografie.

IL TESTO DELLE CANTILENE REGISTRATO DA LOMAX

E quindi questo questo è il testo della cantilena che ritmavano i tonnaroti durante la pesca al tonno:
«Toccau! / Oh! / Tiramu sta barca / (Coro. E leva, leva.) / Tiramu sta barca./ (Coro. E leva, leva.) / Tiramu arrancata / Ca ‘ndi pigghiamu / Pura ducentu / Tiramu arrancata / E ‘gghiamu sutta / Facimundi sutta / A caparazzu /Tiramu arrancata. / Oh… Oh… Cala!… / La rete!… Cala!… La rete!… / (Coro. O leva, leva, leva.) / Rispondimu tutti a vuci./ (Coro. O leva, leva, leva.) / Jamu sutta a caparazzu / Preparamudi puru l’uncini / Ammazzamu centu pisci / Tiramu arrancata / Assuccamu cu la riffa / Tiramu da li messi/ In nome di S. Francesco! / E viva Gesù. Oh!».

LO STORICO DELLE TONNARE, ANTONIO MONTESANTI

Poi il maestro ceramista nonché storico delle tonnare, Antonio Montesanti di Porto Santa Venere (l’attuale Vibo Marina), festeggiò poi l’evento nel giorno in cui terminava la cosiddetta “Tridicina i Sant’Antoni”, periodo coincidente con quello più pescoso delle tonnare calabre. Finì, dunque, con il registrare così l’ascolto del canto di tonnara “Leva, leva” da parte di tutti i bambini della scuola elementare di Bivona.
Accade ciò a valle del progetto “Uno scatto per il bello” che vide protagonisti gli alunni della scuola primaria “Salvatore Gaglioti” di Bivona dell’Istituto comprensivo “Amerigo Vespucci”.

LE IMMAGINI D’EPOCA RIPRESE DA LOMAX

Nelle immagini d’epoca riprese da Lomax fece premio un filmino amatoriale che durava otto minuti ed era datato 1963, anno in cui s’interruppe a Pizzo la tradizionale mattanza del tonno.

Immagini tremolanti ma di forte impatto comunicativo ed emotivo perché accompagnati dalla nenia dei tonnaroti, una struggente e propiziatrice cantilena guidata da una voce solista – al secolo Rocco Cannavino – a cui faceva da controcanto il coro che rispondeva alle esortazioni con un ritmato “leva leva”.
«Leva leva levamu, jamu avandi levamu levamu amuri mìo e leva leva ti vogghju beni. Stasira ti vasu e leva leva stasira ppecchì o ccu la mendiccu lu visu e leva leva ‘patruni non voli ‘u ndi paga. E leva leva e leva leva ‘u patruni non avi dinari e leva leva e domani non fatigamu».

LEVA LEVA

Leva inteso come abbondanza. Una parola di speranza. Un viatico lessicale per superare le difficoltà ricorrendo al profano delle superstizioni e al sacro della devozione a San Francesco di Paola, patrono dei tonnaroti che portavano l’effigie del santo issata su un palo che era alla testa nel rito della mattanza.

L’ECCEZIONALE TESTIMONIANZA AUDIOVISIVA DI LOMAX

Questa eccezionale testimonianza audiovisiva, che richiama le fatiche dell’uomo che doma la natura come nel paradigma neorealista della “La terra trema” di Luchino Visconti, è stata possibile dal ritrovamento negli Stati Uniti di un cd che, appunto, custodisce la voce del pescatore Cannavino.

L’interesse per le tonnare del Golfo di Sant’Eufemia ritorna ciclicamente. Negli anni passati la Regione Calabria, in collaborazione con Centro Studi Alan Lomax di Palermo, finanziò il progetto “Sulle orme di Alan Lomax” proposto dall’associazione “Etnopiano” di Catanzaro.


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