Economia

Le schiarite su dazi e Fed spingono le Borse mondiali. A Milano (+1,4%) sprint di St

La Borsa, gli indici del 23 Aprile 2025

(Il Sole 24 Ore Radiocor) – La speranza sempre più solida di un allentamento dei dazi americani e un clima più disteso tra il presente Usa Donald Trump e il numero uno della Fed, Jerome Powell, danno la spinta alle Borse europee che chiudono in solido rialzo la seduta. Da un lato l’accordo Usa-Cina sulle tariffe sembra più vicino, dall’altro il tycoon ha assicurato di non aver intenzione di licenziare il numero uno della banca centrale, ma che vorrebbe vederlo «un po’ più attivo in termini di idea di abbassare i tassi di interesse».

A sostenere i listini è anche il buon andamento del comparto tech, alimentato ulteriormente dal rally del colosso tedesco dei software Sap, +10,4% a Francoforte (Dax +3%). In questo contesto, il Ftse Mib di Milano termina in rialzo dell’1,4% con lo sprit di St a +6%. Positivi anche il Cac di Parigi (+2,1%), l’Aex di Amsterdam (+1,4%) e l’Ibex di Madrid (+1,2%).

Per quanto riguarda i dati macro, nell’Eurozona l’indice Pmi manifatturiero preliminare è salito ad aprile a 48,7 punti dai 48,6 di marzo, mentre l’indice relativo ai servizi è sceso a 49,7 punti dai 51 di marzo. Attesa per il Beige Book statunitense, la panoramica qualitativa raccolta dai 12 distretti della Fed, che sarà la base per orientare il mercato sulle prossime mosse.

Wall Street in rialzo, cala tensione su dazi Cina

Wall Street chiude positiva. Il Dow Jones sale dell’1,07% a 39.606,63 punti, il Nasdaq avanza del 2,50% a 16.708,05 punti mentre lo S&P 500 mette a segno un progresso dell’1,67% a 5.375,82 punti, dopo che Donald Trump ha detto di non avere «alcuna intenzione» di licenziare il presidente della Fed, Jerome Powell. Inoltre, il presidente statunitense ha ammesso che i dazi del 145% da lui imposti sui prodotti cinesi sono «molto elevati» e che saranno «ridotti in modo sostanziale». A questo proposito, secondo il Wall Street Journal le tariffe, in linea generale, potrebbero essere del 50%-65%, ma potrebbero essere abbassate fino al 35%. In caso di prodotti considerati come una minaccia per la sicurezza nazionale i dazi potrebbero essere ridotti al 100%.

Sul fronte macro, l’attività nel settore servizi statunitense è rimasta in espansione ad aprile. La lettura preliminare dell’indice servizi Pmi è però scesa a 51,4 punti dai 54,4 di marzo, con le stime a 52,8. L’indice sull’attività manifatturiera è invece cresciuto più delle attese a 50,7 punti dopo i 50,2 di marzo.


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