le persone della terza età diventano guide culturali per i loro coetanei
Forse Mauro Urbinati, 74 anni, non avrebbe mai immaginato di diventare una guida al Fellini Museum. Nato al Borgo San Giuliano nel 1950, sposato, appassionato di disegno e di canto, dopo essere andato in pensione qualche anno fa – ha lavorato 17 anni nel settore bancario e successivamente nel mondo alberghiero – ha trovato una nuova ‘fiamma’ per il cinema partecipando ai corsi organizzati dall’Università della Terza Età e dall’Università Aperta di Rimini, dove continua a stimolare quella voglia di sapere che da sempre lo caratterizza.
“Mi piace definirmi un ignorante curioso, perché so quanto ci sia da conoscere nel mondo”, scherza, e aggiunge: “mi piace scoprire cose nuove e sono innamorato della mia città”. Ed è stato proprio lui, con la sua voce carica di entusiasmo, a dare il via al primo ciclo di appuntamenti di un progetto comunale innovativo che mette gli anziani al centro della vita culturale, trasformandoli in guide per i loro coetanei.
Questa iniziativa, frutto della collaborazione tra gli uffici della protezione sociale e il settore cultura, e con il supporto delle due università, forma i partecipanti per diventare Ciceroni del Fellini Museum, facendo scoprire l’immaginario creativo del regista premio Oscar alle ospiti e agli ospiti degli 11 centri anziani di Rimini a cui sono destinate queste ‘immersioni’ speciali.
Il cuore del progetto è creare un circolo virtuoso: formare narratori che sappiano coinvolgere altri anziani, così che in futuro anche loro, magari, possano diventare ‘guide’ dello stesso Fellini Museum.
L’altro ieri, Mauro ha accompagnato il gruppo di ospiti del primo centro anziani in una visita nelle sale della Rocca Malatestiana alla scoperta dei costumi, delle opere cinematografiche, degli schizzi e delle atmosfere oniriche del cineasta, intrecciando la sua ‘lezione’ con curiosi aneddoti. “Sapete che Mastroianni indossava una muta sotto il vestito nell’iconica scena della Fontana di Trevi in ‘La Dolce Vita’ per resistere al freddo dell’acqua?” ha detto con un sorriso alle visitatrici e ai visitatori.
Nonostante Mauro non sia una guida professionista, la sua narrazione appassionata avrebbe potuto ingannare chiunque. Grazie alla formazione accurata e alla supervisione del responsabile del Museo, Marco Leonetti, ha acquisito le competenze di un narratore esperto, capace di far vivere il mondo di Fellini come un racconto tra vecchi amici.
L’iniziativa del Comune di Rimini ha un significato profondo. Non si tratta solo di visitare un luogo culturale della città, ma di partecipare a un progetto che stimola la mente e lo spirito degli anziani, rendendoli protagonisti attivi della cultura locale. Il Fellini Museum, quindi, diventa molto più di un tributo al genio cinematografico; è un luogo dove le storie si intrecciano, celebrando gli anziani e i cittadini come custodi preziosi di storie e ambasciatori di bellezza. E come dice Mauro: “Consiglio a tutti di venire a vedere il Fellini Museum, perché interagendo con Federico Fellini, interagiamo con la storia del Castello, e quindi con Pandolfo Malatesta, nonché con la filmografia, i costumi, i disegni e le capacità immaginative di questo regista così conosciuto nel mondo. Un’esperienza indimenticabile, per stimolare la propria fantasia”.
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