Toscana

Le pagelle di Arezzo-Carpi. Guccione di qualità, Pattarello stecca, Trombini decisivo



Le pagelle di Arezzo-Carpi.

TROMBINI 7.5 Malino nel primo tempo con i piedi. In un paio di circostanze potevano derivarne anche guai peggiori. Cortesi lo buca dopo 359 minuti di imbattibilità e la cosa, invece che demoralizzarlo, lo galvanizza: nella ripresa infatti nega due volte il gol a Sall con riflessi felini e stoppa pure Campagna che gli si era presentato a tu per tu. Con il collega Sorzi è il migliore in campo.

MONTINI 6 Parte sparato e quasi segna l’1-0 dopo una manciata di secondi. Il Carpi va per linee interne, quindi sulle fasce la vita è complessivamente agevole. Spinge tanto, gli manca il guizzo risolutore per disegnare il cross giusto.

GILLI 6 Tutto sommato, se la cava. Sul gol decisivo, scivola al momento di andare a contrastare Cortesi. Ma è sfortuna quella. Soffre i contrattacchi carpigiani a inizio ripresa, quando la squadra si spacca e lascia i difensori in balia delle onde. Sfiora il clamoroso gol di tacco in uno dei tanti mischioni finali.

GIGLI 6 Titolare dopo sei panchine di fila, gioca in serenità nonostante la presenza minacciosa di Cortesi, di Sall e poi di Gerbi. Un po’ troppo morbido nel contrasto con Sall nell’azione del gol. Attaccante aggiunto nel forcing di fine partita.

RIGHETTI 6 Propositivo, più intraprendente delle ultime volte, qualche palla tagliata spedita in area. Ma ultimamente dà sempre la sensazione che potrebbe fare di più.

CHIERICO 6.5 Un incoraggiante primo tempo, con una vitalità recuperata e qualche giocata delle sue. Vicino al suo primo gol amaranto con una puntata in stile calcetto che esce di poco. Poi va in apnea, l’Arezzo si allunga, il Carpi punge di rimessa e Bucchi lo toglie per ridare equilibri (13′ st Mawuli 5 Si presenta con una palla sanguinosa persa sulla trequarti avversaria che origina l’occasionissima di Campagna. Porta centimetri e fisicità durante il lungo serrate amaranto ma non lascia tracce).

GUCCIONE 6.5 Pronti, via e mette Montini davanti al portiere con un filtrante dei suoi. Bello e anche utile stavolta, con il possesso che sale di tono ogni volta che ci mette i piedi lui. Imbarca acqua nella prima metà della ripresa, quando le distanze tra reparti si dilatano troppo, lasciano spazi larghissimi ai carpigiani. Tra i più lucidi nell’orchestrare gli assalti a caccia del pari. Ammonito, è di nuovo in diffida: soltanto Mawuli ha preso più gialli di lui.

CAPELLO 6 Non va male, questo no. Solo che da lui ci si aspetta sempre un guizzo, un’invenzione, un coniglio estratto dal cilindro. Invece galleggia dentro la partita, qualcosa combina e qualcosa sbaglia. E’ uno di quelli cui Sorzi nega il gol con un grande intervento (23′ st Ogunseye 5 Si vede che avrebbe voglia di spaccare il mondo. Gli capitano due palloni buoni e li cicca entrambi per eccessiva foga, per ansia, per chissà che. Non gioca titolare da 2 mesi, non segna da ottobre, Ravasio e anche il finto nove gli sono davanti nelle gerarchie. Non sente fiducia, non riesce a riconquistarla ed è un circolo vizioso che sembra inossidabile).

PATTARELLO 5 Sotto tono e può capitare. Meno giustificabili i peccati d’egoismo in cui precipita due volte, nel primo e nel secondo tempo, calciando a rete da posizione quasi impossibile senza servire i compagni meglio piazzati in area. Forse proprio per questo, un po’ a sorpresa, Bucchi lo sostituisce a metà ripresa (23′ st Fiore 6 Spezzone positivo. Pimpante, senza remore, partecipa agli attacchi di massa della squadra e quasi segna l’1-1 con una staffilata di sinistro che lambisce il palo).

RAVASIO 5 In dubbio fino all’ultimo, gioca a una settimana di distanza dalla sub lussazione di spalla, che è uno degli infortuni più bastardi che possano capitare. Un po’ menomato, si arrabatta e fa quel che può: non granché in verità, a parte una deviazione da distanza ravvicinata su cui Sorzi compie l’ennesimo prodigio della sua serata

TAVERNELLI 6 Le cose migliori le mette a referto nel primo tempo, quando i sei attaccanti danno il meglio di loro, scambiandosi palla e posizione con brio e tecnica pura. Dopo l’intervallo, invece, il quadro cambia e a parte una bella punizione calciata di forza, si vede più di rado.



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