Friuli Venezia Giulia

Le pagelle della giunta De Toni, 2025


Sono passati due anni dall’insediamento di Alberto Felice De Toni e dopo un anno dalla prima valutazione sull’operato del primo cittadino e della sua giunta, Francesca Laudicina, capogruppo in consiglio della Lega e insegnante – ha quindi familiarità coi voti –, torna a dare le sue pagelle.

Alessandro Venanzi, 2

Attività produttive, grandi eventi e Pnrr. Colui che preferisce non parlare dei problemi della città perché ciò gli dà una cattiva immagine e danneggia la sua carriera politica. Ricordiamo i suoi incontri a gruppi ristretti di commercianti e di operatori del mercato durante l’avvio della Ztl nell’ottica del “divide et impera”, così da mettere tutti uno contro l’altro per non essere mai messo in discussione. Dopo aver abbandonato tutte le deleghe più spinose, scaltro o sventato? Non so fate voi, si dedica solo al marketing e alla narrazione di una città che non esiste, anche se smentito da buona parte delle categorie economiche, lui fa finta di nulla e come il sindaco lascia i suoi colleghi di giunta fare ciò che vogliono. Per ora, a parte un luminoso e costoso Natale e un numero autoreferenziale di visitatori (ricordiamo tutti la ricerca di un mese fa in cui tra i turisti sono inseriti anche i visitatori provinciali), i negozi continuano a chiudere e le vie a svuotarsi.

Stefano Gasparin, 2

Salute e equità sociale. Assessore part-time e questo impegno parziale lo si vede chiaramente: mai nulla di propositivo e soprattutto mai nulla di preventivo, sempre invece a ricorrere le polemiche. Protagonista negativo nel caso degli ambulatori di quartiere e della Stazione di posta. Minori stranieri non accompagnati fuori controllo, minacciano la sicurezza cittadina. Le forze dell’ordine trovano numerose armi bianche nelle strutture foraggiate dal Comune, ma lui non fa una piega, tanto la colpa non è sua ma del governo.

Gea Arcella, 2

Patrimonio, tributi, smart city. Per valutarla basta fare il bilancio della gestione degli immobili commerciali posti sotto al Comune in questi due anni. Il Contarena ad oggi non risulta ancora formalmente assegnato e gli altri immobili sembrano avere grosse difficoltà: lo spazio Lush è assegnato da sei mesi ma non si vede un chiodo, l’iconico Vattolo non sarà più un negozio. Due anni per mandare a bando il locale occupato da mesi dai poster del Teatro Giovanni da Udine. Per quanto riguarda la questione poi dei tributi, come già detto in commissione la tassa rifiuti è fuori controllo con un aumento reale medio per gli utenti delle così dette non domestiche che supera il 13%. Prendo il caso dei negozi di abbigliamento: queste attività vedono un aumento della tassa del 43% in due anni.

Eleonora Meloni, 2

Ambiente energia. Tante parole, ma di fatto in due anni non si è visto assolutamente nulla a parte qualche cassonetto intelligente. La ricorderemo per il bellissimo cassonetto posto in via Mercatovecchio, con tanto di servizio fotografico e poi fatto sparire. Anche la gestione della Net è assolutamente in mano al presidente e lei sembra completamente esautorata.

Ivano Marchiol, 3

Lavori Pubblici e viabilità, verde pubblico. Ideologico e cocciuto, porta avanti le sue idee contro tutto e tutti. Saccenza? Io il dubbio lo pongo. Comunque, è incontrovertibile che molti cittadini, molti operatori economici (e pure noi consiglieri di opposizione) non riescano a dialogare con lui, per questa sua tendenza a cercare, interpretare e soprattutto ricordare solo le informazioni che confermano le sue idee. Un esempio su tutti la chiusura di piazza Garibaldi che lo ha costretto a cercare nuovi parcheggi ovunque e per questo ha creato altri problemi in altre parti della città. Mi riferisco a via Cussignacco, per colpa sua invivibile e piena di smog. Indimenticabile il confronto con i residenti furibondi per il traffico e la sua risposta concentrata non sulle richieste dei residenti, ma su come ci immette in una rotonda. Lo invito a mettersi una mano sulla coscienza per tutti i negozi che stanno chiudendo anche a causa della sua Ztl (pacta sunt servanda, come dice De Toni), perché il commercio in centro storico ha bisogno assoluto di medicine o non di manovre al veleno.

Rosi Toffano, 4

Partecipazione, quartieri, sicurezza partecipata, animali. Travolta dalle deleghe e soprattutto dagli eventi, per quanto riguarda i quartieri partecipati questi vanno benissimo nel momento in cui lei e le associazioni dirigono i lavori. Quando si tratta di dare risposte concrete ai cittadini come successo nel quartiere 1 della stazione di Posta però “casca il palco” e occorre spegnere le luci in sala per mandarli via imbufaliti. Per quanto riguarda la sicurezza poi anche qui è stata travolta da un crescendo di degrado e criminalità, che l’hanno portata a cambiare completamente idea sulle misure da introdurre per reprimere importanti situazioni di pericolo. Troppo tardi! Nessun ringraziamento per lei.

Andrea Zini 4,5

Pianificazione territoriale, edilizia privata, personale. Anche se a deleghe è molto importante, si limita all’ordinario in balia delle altre forze politiche. Molto timoroso, non vuole pestare i piedi a nessuno, ma per questo è sempre in ritardo su tutto. Emblematico il caso della sede della Protezione civile, che dopo due anni è ancora praticamente “al palo” anche se ormai tutti sanno che si farà nel luogo prescelto dalla giunta Fontanini. Udine lo ringrazia per la nuova moschea in via Bertaldia.

Federico Pirone, 5 –

Istruzione e cultura. Sempre dietro le quinte, lavora in silenzio porta avanti solo ciò che gli interessa. Nulla però che dia risalto alla città. Del resto, lo ha dichiarato che è contro le grandi mostre. Intanto però Gorizia è capitale europea della cultura 2025, Pordenone sarà invece capitale italiana nel 2027.

Chiara Dazzan, 6

Sport. Pare lavorare abbastanza sullo sport, però diciamolo che è un settore che in realtà non ha mai dato problemi nel Comune di Udine, con molto impianti sportivi e ricco di società sportive. Settore che gode anche di discreti finanziamenti e contributi, quindi ha un assessorato non problematico. Comunque, è una che si impegna quindi merita la sufficienza.

Arianna Facchini n.c.

Demografia, statistica, politiche giovanili, pari opportunità. Giovane assessora alle pari opportunità e giovani. Dispiace, ma non pervenuta. 

Alberto Felice De Toni, 3

Dulcis in fundo il sindaco. Vuole utilizzare la sua carica per interessi personali. Molti dei suoi sono già usciti e quindi ora ci sta provando con l’Anci con un tentativo di protocollo d’intesa che ammicca al terzo polo, andando a Roma a manifestare “orgogliosamente” per l’Europa. Nel frattempo non si preoccupa minimamente di Udine, che lascia alle diverse ‘bande’ rappresentate dai suoi assessori completamente eterogenei.


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