Emilia Romagna

Le nuove indagini sul femminicidio di Daniela Gaiani


Ci sono novità sul processo a carico di Leonardo Magri, il 63enne accusato di aver ucciso la moglie Daniela Gaiani, 58enne, nel 2021 a Castello d’Argile, in provincia di Bologna.

Inizialmente la morte della donna aveva fatto pensare a un suicidio, dato che la 58enne era stata trovata impiccata alla spalliera del letto. Dopo quattro anni, invece, il giudice per l’udienza preliminare Andrea Salvatore Romito ha rinviato a giudizio Magri, che secondo le ipotesi avrebbe ucciso la moglie nella notte tra il 4 e il 5 settembre del 2021. Il motivo era quello di essere libero di vivere un’altra relazione.

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Un ulteriore accertamento, che ha permesso di revisionare alcune copie forensi con un software di nuova generazione, hanno rimesso in discussione alcuni elementi. Come scrive l’Ansa, la sera del 4 settembre 2021 il cellulare di Gaiani è stato spento alle 23.36; sempre analizzando i telefoni, Magri è tornato a casa alle ore 2.40 della notte. Il medico legale Matteo Tudini, però, fissa l’ora della morte della donna tra le 21 e le 24.

“Ci ha molto sorpreso, non vogliamo neanche pensare che ci possa essere un cambio di direzione da parte della Procura, che andrebbe a sconfessare un’indagine meticolosa e certosina che ha raccolto una serie di indizi molto pesanti, che non possono essere smentiti. Non possiamo pensare che si voglia andare verso una richiesta di assoluzione”, dicono gli avvocati Daniele Nicolin e Valentina Niccoli, che assistono i parenti di Gaiani.

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