Salute

Le imprese: «Payback dispositivi medici da eliminare in legge di bilancio e serve una nuova governance»

Scadono il 9 settembre i pagamenti del payback sui dispositivi medici 2015-18, pari a circa 520 milioni di euro a carico delle imprese di settore. Imprese che in occasione della deadline lamentano un doppio ordine di problemi: il primo, più contingente, legato alla complessità dei pagamenti imminenti; il secondo di tipo strutturale, con la necessità – ribadita da anni dal comparto – di porre fine al meccanismo di ripiano istituito nel 2015 e mandato a regime soltanto con il Dl 115/2022.

Una vicenda che ha conosciuto alterne evoluzioni nel corso degli anni e che ha visto l’ultimo atto con il Decreto Economia (Dl 95/2025), che sul fronte dei dispositivi medici ha concesso alle aziende di versare il 25% dell’importo complessivo per gli anni 2015-2018 e ha istituito un fondo da 360 milioni per compensare le Regioni, a cui il payback va versato.

Le incertezze sui pagamenti

«Nonostante l’avvio delle procedure da parte di alcune Regioni, la pubblicazione dei provvedimenti avviene con criteri non uniformi e senza lo scorporo dell’Iva, elementi che generano incertezza e mettono le aziende nell’impossibilità di calcolare con precisione le risorse effettivamente dovute». Sono le parole di Fabio Faltoni, Presidente di Confindustria dispositivi medici, alla vigilia della scadenza dei pagamenti del payback stabilita dal decreto Economia n. 95/2025. «In particolare – avvisa – le piccole e medie imprese, pur formalmente coperte dal fondo di garanzia, sono costrette a esporsi finanziariamente in un contesto già reso instabile dai dazi statunitensi e da uno scenario macroeconomico che non favorisce né programmazione né investimenti futuri”.

Le attese sulla manovra

Confindustria Dispositivi Medici ribadisce la necessità di un intervento strutturale e definitivo: «Per salvaguardare il tessuto industriale del settore, che rappresenta un asset strategico per il Paese, genera valore e occupazione qualificata e contribuisce in modo significativo all’innovazione tecnologica in Sanità, è urgente – prosegue Faltoni – che nella prossima Legge di Bilancio venga eliminato in via definitiva il payback relativo agli anni 2019-2024 e per il futuro».

Il tavolo con il governo

L’Associazione di Confindustria richiama inoltre l’attenzione del Governo sulla necessità di aprire subito un confronto con le imprese: «Auspichiamo che, una volta superata questa tranche di pagamenti, venga prontamente convocato il tavolo di lavoro sulla governance del settore, istituito presso il ministero dell’Economia e delle Finanze. È necessario discutere misure concrete, a partire dalla revisione e dall’attualizzazione dei tetti di spesa, fino a un nuovo modello di Governance dei dispositivi medici, che sappia promuovere innovazione, sostenibilità e una programmazione più coerente con i bisogni reali del Servizio sanitario nazionale, senza scaricare sui fornitori oneri insostenibili».


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