Umbria

Le ho detto di sentirsi libera di andare. Adesso ha smesso di soffrire


Le ho detto: sentiti libera”. Così Stefano Massoli, marito di Laura Santi, ricorda in momenti in cui la donna perugina affetta da sclerosi multipla ha scelto di dare corso all’autoinfusione che l’avrebbe portata alla morte, esercitando il diritto al suicidio assistito, diritto per il quale ha condotto una battaglia lunga due anni e mezzo.

“Finalmente Laura è riuscita a smettere di soffrire. Ha combattuto tanto, non solo per lei ma per tutti noi. Questo sia un monito per portare avanti questa battaglia. Ancora non mi capacito come in uno Stato come il nostro, molto religioso, si continui a osteggiare la libertà individuale della propria vita. La reputo una cosa indecente. Quando uno inizia a subire la vita che non ha più un senso e una dignità, lasciateci liberi” ha aggiunto, Stefano, che negli anni della malattia è stato anche il principale caregiver di Laura Santi.

“Avevo già deciso anche parlandone con lei che avrei portato avanti con l’Associazione Luca Coscioni che ci è stata tanto vicina questa battaglia per la legge regionale sul fine vita per far capire alla politica, tutta, quanto è lontana dal volere dei cittadini” ha ribadito Massoli, ricordando le tremila firme superate rapidamente dopo la presentazione della campagna di raccolta, annunciate da Laura nell’ultimo suo video.

“Per scelta ha deciso di non avere più rapporti anche con gli amici, perché non voleva distogliersi dall’obiettivo che si era prefissa. Io ho cercato di essere neutro e non condizionante fino alla fine, quindi la sua scelta la reputo giusta perché è giusto che una persona che fa una scelta di questo genere la interiorizzi e la viva con sé stessa” ricorda ancora Massoli, ripercorrendo gli ultimi giorni. “Anche io mi sono tirato un po’ in disparte nel momento in cui lei ha deciso di fare l’autoinfusione. Lei ha voluto che uscissi in quel momento preciso, per evitare che la condizionassi anche dal punto di vista emotivo. Sono uscito e sono rientrato. L’ho vista serena prima e l’ho vista, a maggior ragione, dopo. Mi ricordo che, prima, mi ha chiesto anche se volessi che rimanesse ancora un po’. Le ho detto ‘no’, non nel senso che non volevo ma ‘Sentiti libera’”.


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