le foto del consigliere comunale e segretario di Forza Italia al Pride spaccano il centrodestra
PESARO Gli scatti che ritraggono Antonio Bartolomei, giovane consigliere comunale e segretario cittadino di Forza Italia, al Marche Pride di sabato al fianco di chi si batte per i diritti hanno dato il via a una bufera politica tutta interna alla sua area. Il centrodestra si è spaccato tra chi ne difende la libertà individuale e chi lo accusa di incoerenza politica per aver sfilato, a detta di alcuni, «fianco a fianco con la sinistra». Il primo a muovere critiche è stato Michele La Corte, esponente del centrodestra pesarese, che in un post ha espresso «legittimi interrogativi politici» sulle scelte del giovane forzista, giudicate ambigue: «Chi rappresenta un simbolo deve anche rispondere con coerenza».
Una posizione condivisa da altri esponenti come Daniele Malandrino (FdI), che ha rivendicato il diritto a una scuola libera “da indottrinamenti gender” e da “derive woke”. Andrea Verde, sempre nell’orbita della destra cittadina, ha apprezzato la coerenza di La Corte, pur riconoscendo in Bartolomei una persona «intelligente e sensibile, ma – suggerisce – forse ingenuo nell’aderire a iniziative dai contorni ideologici non condivisi dalla coalizione». Netta la risposta di Bartolomei: «Ognuno deve essere libero di amare chi vuole. La libertà è anche questo. Non indietreggio». A sostenerlo è arrivata la solidarietà da chi normalmente siede sui banchi opposti, come gli esponenti del Pd, tra cui i consiglieri Marco Perugini e Riccardo Bernardi, che hanno parlato di «attacco vile» e di un gesto, quello del consigliere azzurro, «di civiltà e coraggio». Il dibattito si è così spostato dal merito della partecipazione al Pride alla legittimità del dissenso, aprendo una crepa non solo tra gli schieramenti, ma anche all’interno del centrodestra. In gioco non c’è solo la questione dei diritti civili, ma il terreno più insidioso dell’identità politica. Bartolomei, intanto, tira dritto: «La mia parte è quella della libertà. Sempre».