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Le celle a idrogeno e i droni più letali: l’asse violento tra Pechino e milizie sciite


Le celle a idrogeno e i droni più letali: l'asse violento tra Pechino e milizie sciite

Negli stessi giorni in cui gli Houthi hanno annunciato la ripresa degli attacchi contro le israeliane che dovessero attraversare il Mar Rosso e il Mar Arabico, lo stretto di Bab al-Mandeb e il Golfo di Aden, alcuni media si sono concentrati su un interessante aspetto militare. Pare, infatti, che i ribelli yemeniti stiano iniziando a costruire droni più furtivi e letali utilizzando celle a combustibile a idrogeno di fabbricazione cinese. Che cosa significa tutto questo? Che grazie al supporto di alcune aziende del Dragone gli Houthi potranno probabilmente contare molto presto su droni potenziati. I sistemi a idrogeno, infatti, possono immagazzinare tre volte più energia rispetto alle batterie al litio di pari peso, consentendo al velivolo di trasportare più peso e su distanze maggiori. Le celle a combustibile producono anche poche vibrazioni, ovvero i “segnali” che possono azionare le telecamere di sorveglianza e altri sensori di eventuali droni di sorveglianza nemici.

I droni degli Houthi sono più potenti di prima

Gli Houthi sono saliti alla ribalta quando, per un anno intero, hanno attaccato navi mercantili e navi da guerra nel Mar Rosso con missili, droni e motoscafi carichi di esplosivo, interrompendo il commercio globale di una delle rotte di navigazione più trafficate del mondo. I ribelli yemeniti hanno in gran parte interrotto i loro raid lo scorso gennaio, nel momento in cui Israele e Hamas hanno raggiunto un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Il New York Times ha tuttavia scritto che sarebbero emerse alcune prove secondo cui il gruppo potrebbero aver acquisito una nuova tecnologia in grado di rendere i suoi droni più difficili da rilevare e di farli volare più lontano.

Questa tecnologia potrebbe potenzialmente fornire agli Houthi un elemento di sorpresa contro le forze militari statunitensi o israeliane se dovessero riavviare uno di questi conflitti“, ha spiegato Taimur Khan, un investigatore del Conflict Armament Research (Car), un gruppo britannico che identifica e traccia le armi e le munizioni utilizzate nelle guerre in tutto il mondo. A novembre le forze governative dello Yemen hanno ritrovato un’imbarcazione piena di parti di un sistema di celle a combustibile a idrogeno dirette verso gli Houthi. I ribelli avrebbero ottenuto il materiale da fornitori cinesi non meglio specificati con il chiaro obiettivo di aumentare la portata e il carico utile dei loro droni.

Le celle a combustibile a idrogeno made in China

Le celle a combustibile a idrogeno producono elettricità tramite una reazione di ossigeno nell’aria e idrogeno compresso attraverso una serie di piastre metalliche cariche; rilasciano vapore acqueo ma poco calore o rumore. I droni degli Houthi sono per lo più alimentati da metodi tradizionali, come motori a gas o batterie al litio, e possono volare per circa 750 miglia.

Ebbene, le suddette celle consentirebbero loro di volare tre volte quella distanza e di essere molto più furtivi. Car ha pubblicato un paper in merito. Il gruppo ha esaminato i documenti di spedizione che mostrano come i componenti delle celle a combustibile siano stati realizzati da aziende in Cina.

Non sappiamo se gli articoli provengano direttamente dalla Cina, ma una nuova fonte di componenti per armi potrebbe dare agli Houthi una nuova spinta strategica.

Se gli Houthi hanno acquisito questi articoli da soli, il carico che abbiamo visto suggerirebbe una nuova catena di fornitura dai mercati commerciali che aumenta la loro autosufficienza, invece di affidarsi solo ai loro sostenitori nella regione“, ha affermato Khan.


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